Festa del Cinema di Roma 2025: Tutti i vincitori, i film e le analisi del palmarès

Scopri tutti i vincitori della Festa del Cinema di Roma 2025. Palmarès completo, sinossi dei film, premi e analisi della ventesima edizione

Da "Left-Handed Girl" a Jasmine Trinca, passando per il trionfo del documentario su Rossellini: ecco il racconto completo dei premiati della ventesima edizione.

[di Redazione]

Left-handed girl

Cala il sipario sulla ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, appuntamento che si afferma, anno dopo anno, come snodo essenziale del dibattito cinematografico contemporaneo. Fregiata del prestigioso riconoscimento di Festival Competitivo conferito dalla FIAPF (Fédération Internationale des Associations de Producteurs de Films), l'edizione 2025 ha consegnato un palmarès che restituisce una visione matura e articolata, capace di interrogare le urgenze del presente senza sacrificare la ricerca formale. La giuria del Concorso Progressive Cinema, guidata con sensibilità da Paola Cortellesi, figura emblematica di un cinema che sa coniugare largo pubblico e densità tematica, ha delineato una traiettoria nitida: onorare opere universali nelle domande e specifiche nelle risposte, tributando tanto le voci più audaci dello scenario internazionale quanto la vibrante energia del cinema italiano.

Il Concorso Progressive Cinema: Il Podio dei Vincitori

Il cuore della Festa ha incoronato opere che scrutano la condizione umana con sensibilità e rigore, tracciando un panorama ricco di sfumature.

Miglior Film: Left-Handed Girl (La Mia Famiglia a Taipei) di Shih-Ching Tsou

Il film racconta di una madre sola che, accompagnata dalle due figlie, fa ritorno a Taipei per aprire una bancarella in un mercato notturno. La loro battaglia per la sopravvivenza economica si intreccia con un conflitto generazionale incarnato dal nonno tradizionalista, che definisce la mano sinistra della nipote più piccola "la mano del diavolo", innescando la rivelazione di segreti familiari lungamente taciuti. L'opera colpisce per l'estetica intima e quasi documentaria, interamente girata con un iPhone: scelta che ne amplifica l'immediatezza e la presa sul reale. Ad arricchire il progetto, la firma di Sean Baker, maestro del cinema indipendente americano qui co-sceneggiatore, produttore e montatore, la cui influenza permea la narrazione, restituendo voce agli ultimi e alle esistenze precarie ai margini della società. La vittoria di Left-Handed Girl, che sarà portato al cinema da I Wonder Pictures, consacra un cinema empatico e necessario, capace di trasformare una storia locale in racconto dal respiro autenticamente universale.

Gran Premio della Giuria: Nino di Pauline Loquès

Nino

Il film segue il protagonista omonimo, interpretato da Théodore Pellerin: un ventottenne che scopre di avere un tumore aggressivo. Nei pochi giorni che precedono l'inizio di una terapia invasiva, Nino vaga per Parigi senza le chiavi di casa, in un viaggio interiore che lo riconduce a vecchi amici, un'ex fidanzata e alla madre, interrogandosi sul senso profondo dei legami e della condivisione. La giuria ha premiato la delicatezza di un racconto che affronta il tema della malattia rifuggendo ogni melodramma, per concentrarsi sulla riflessione silenziosa e poetica del suo protagonista. L'opera, in arrivo nelle sale italiane grazie a Minerva Pictures, si è imposta come una delle più intense e commosse del concorso.

Le Eccellenze Tecniche e Artistiche: Un Mosaico di Talenti

Il palmarès ha inoltre tributato il talento in ogni sua declinazione, premiando regie potenti, scritture complesse e interpretazioni memorabili.

Wild Nights, Tamed Beasts

Il premio per la Miglior Regia è andato al cinese Wang Tong per il suo esordio Chang ye jiang jin (Wild Nights, Tamed Beasts). Thriller psicologico che segue una killer a contratto infiltrata come badante per assassinare anziani, la cui vita muta corso dopo l'incontro con un guardiano dello zoo. La giuria ha riconosciuto l'abilità del regista nel costruire una tensione narrativa impeccabile, confermandolo come nuova e incisiva voce del cinema di genere asiatico. 

The Things You Kill

La Miglior Sceneggiatura è stata assegnata ad Alireza Khatami per The Things You Kill, thriller cerebrale definito "trionfo della scrittura". L'opera narra di un professore universitario turco che, tormentato dalla morte sospetta della madre, costringe il suo enigmatico giardiniere a compiere un atto di vendetta a sangue freddo. La sceneggiatura è stata lodata per la capacità di fondere "stravaganza lynchiana e realismo turco", esplorando mascolinità, potere del racconto e autoinganno con una profondità che richiama maestri come Nuri Bilge Ceylan e Asghar Farhadi. 

Gli occhi degli altri 

Il cinema italiano trionfa con il Premio "Monica Vitti" per la Miglior Attrice, assegnato a una straordinaria Jasmine Trinca per la sua interpretazione in Gli occhi degli altri di Andrea De Sica. Nel film, liberamente ispirato al celebre caso di cronaca Casati Stampa degli anni Sessanta, Trinca interpreta Elena, donna al centro di una torbida storia di amore, potere, sesso e voyeurismo ambientata su un'isola selvaggia. La sua performance, intensa e stratificata, incarna perfettamente la complessità di una figura femminile tormentata, raccogliendo idealmente l'eredità di quella Monica Vitti a cui il premio è intitolato. Il film, in arrivo in sala con Vision Distribution, usa una storia del passato per riflettere su temi attualissimi: lo sguardo predatorio e la violenza di genere.

Good boy

Il Premio "Vittorio Gassman" per il Miglior Attore è andato al giovane talento britannico Anson Boon per Good Boy del regista polacco Jan Komasa. Boon offre una prova di grande forza fisica e psicologica nel ruolo di Tommy, diciannovenne violento e criminale rapito da una coppia disfunzionale (Stephen Graham e Andrea Riseborough) e sottoposto a un perverso programma di riabilitazione forzata. La sua interpretazione è il motore di un thriller nerissimo e grottesco che ha conquistato la giuria. Il film sarà distribuito in Italia da FilmClub Distribuzione by Minerva Pictures.

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40 secondi

Infine, un riconoscimento dal grande valore simbolico: il Premio Speciale della Giuria, conferito all'intero cast del film 40 Secondi. Diretto da Vincenzo Alfieri e tratto dal libro di Federica Angeli, il film ricostruisce le ventiquattro ore che precedettero il brutale omicidio di Willy Monteiro Duarte, avvenuto il 6 settembre 2020. La scelta di premiare il collettivo di attori, tra cui Justin De Vivo, Francesco Gheghi e Sergio Rubini, sottolinea come la forza del film risieda nel suo racconto corale, mosaico di vite che convergono verso una tragedia che ha scosso l'Italia. È un premio alla responsabilità e al coraggio di un gruppo di interpreti che ha portato sullo schermo la "banalità del male" e una ferita ancora aperta. Il film uscirà nelle sale il 19 novembre con Eagle Pictures.

Oltre il Concorso: Nuove Voci, il Reale e il Verdetto del Pubblico

La Festa del Cinema ha saputo guardare anche al futuro e alle altre forme del racconto cinematografico, con premi che valorizzano gli esordi, il documentario e il gusto degli spettatori.

Tienimi Presente

Il Premio Miglior Opera Prima Poste Italiane è stato vinto da Tienimi presente di Alberto Palmiero, opera presentata nella sezione Freestyle. Commedia surreale e malinconica, in parte autobiografica, il film segue un giovane regista disilluso che, dopo aver abbandonato il suo sogno a Roma, torna nella città di provincia, riscoprendo proprio in quel ritorno il senso profondo del fare cinema. Definito esempio di "puro neorealismo post-moderno", il film di Palmiero è stato premiato per la capacità di raccontare ansie e speranze di una generazione con sguardo fresco, intelligente e autentico. L'opera è prodotta da Kavac Film in collaborazione con Rai Cinema e sarà al cinema grazie a Fandango Distribuzione.

California Schemin'

Nell'ambito dello stesso premio, una Menzione Speciale è andata agli attori Samuel Bottomley e Séamus McLean Ross per California Schemin', esordio alla regia dell'attore James McAvoy. Il film narra la vera e incredibile storia del duo rap scozzese Silibil N'Brains, che alla fine degli anni Novanta si finse californiano per ottenere un contratto discografico.

Una delle novità più significative di questa edizione è stata l'istituzione del Premio Miglior Documentario. Scelta strategica che testimonia la crescente rilevanza del cinema del reale nel panorama internazionale. Il premio inaugurale è stato assegnato a Cuba & Alaska di Yegor Troyanovsky, opera potente e attuale che segue la vita di due giovani dottoresse e paramediche militari ucraine impegnate in prima linea sul fronte di Kharkiv. La giuria ha scelto di puntare i riflettori su una storia di resilienza, amicizia e coraggio femminile nel cuore del conflitto.

Una Menzione Speciale è andata a Le Chant des forêts di Vincent Munier, documentario francese che, in suggestivo contrasto, esplora il legame ancestrale tra tre generazioni di una famiglia e la natura selvaggia dei boschi dei Vosgi. 

Il pubblico della Festa ha infine espresso la sua preferenza, assegnando il Premio del Pubblico Terna a Roberto Rossellini – Più di una vita, diretto da Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara e Raffaele Brunetti. Attraverso materiali d'archivio in gran parte inediti, il documentario offre un ritratto nuovo e sorprendente del maestro del Neorealismo, concentrandosi sulla sua "seconda vita" dopo la crisi degli anni Cinquanta, il viaggio in India e la pionieristica fascinazione per la televisione. Che gli spettatori romani abbiano scelto di premiare un'opera dedicata a uno dei più grandi simboli del cinema italiano e della città stessa è segnale forte: un voto per la memoria, per la riscoperta della propria eredità culturale e per un cinema che sa indagare la storia con rigore e passione. Il film sarà distribuito da Fandango Distribuzione con un'uscita evento il 3, 4 e 5 novembre.

I Maestri del Cinema: I Riconoscimenti alla Carriera

La ventesima edizione ha reso omaggio a un pantheon di giganti del cinema, costruendo un ponte ideale tra passato, presente e futuro.

L'Industry Lifetime Achievement Award è andato al leggendario produttore britannico Lord David Puttnam. I Premi alla Carriera sono stati conferiti a due autori che hanno segnato il cinema contemporaneo con stili e percorsi antitetici: l'icona del cinema indipendente americano Richard Linklater e il coraggioso regista iraniano Jafar Panahi, riconoscimento dal forte valore politico.

Il Premio Master of Film ha celebrato il maestro del cinema tedesco Edgar Reitz, mentre il Premio Progressive alla Carriera è stato assegnato a Nia DaCosta, giovane e talentuosa regista che rappresenta una nuova generazione di cineasti capaci di lasciare il segno.

Bilancio Finale: Le Tracce di Roma 2025 sul Cinema di Domani

Il palmarès della ventesima Festa del Cinema di Roma lascia in eredità l'immagine di un festival in salute, dall'identità precisa e sfaccettata. Da un lato, si conferma vetrina globale per un cinema esigente, che non teme di affrontare la violenza, le contraddizioni della società e le più intime ricerche di senso. Dall'altro, celebra con orgoglio il talento italiano, sia quello affermato che quello emergente, dimostrando la vitalità di una cinematografia che sa raccontare il proprio Paese e, attraverso di esso, il mondo intero. Le opere premiate a Roma 2025 offrono una mappa preziosa per orientarsi nel cinema che verrà: un cinema profondamente investito nelle infinite complessità della condizione umana.

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