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Yorgos Lanthimos annuncia una pausa: "Siamo a quel punto"

Yorgos Lanthimos annuncia una pausa dal cinema. Dopo "Poor Things" e "Bugonia", il regista greco è "serio" sulla necessità di un break.

Dopo il trittico "Poor Things", "Kinds of Kindness" e "Bugonia", il regista greco ammette di aver "finito la benzina" e di volersi fermare, ma ha già due nuovi film in sviluppo.

[di Redazione]

Il ritmo della creazione cinematografica può essere estenuante, persino per un autore prolifico e celebrato come Yorgos Lanthimos. Dopo un periodo di incredibile produttività che ha visto l'uscita di tre film negli ultimi tre anni – Povere Creature, Kinds of Kindness e Bugonia appena uscito al cinema grazie a Universal Pictures – il regista greco ha annunciato di aver premuto il pulsante di pausa.

Molti ricorderanno che Lanthimos si era già concesso un periodo di stop di cinque anni dopo il successo di La Favorita nel 2018. Quella pausa, tuttavia, fu tutt'altro che oziosa: il regista si trasferì da Atene a Los Angeles e utilizzò quel tempo per preparare meticolosamente i tre progetti che abbiamo visto  recentemente. Ora, quel ciclo produttivo si è concluso e l'energia creativa sembra essersi esaurita.

In una recente intervista con Collider, alla domanda su come riesca a mantenere ritmi così serrati, Lanthimos ha ammesso di essere arrivato al limite. Le sue parole non lasciano spazio a interpretazioni: “Beh, non posso più continuare così. È la cosa di cui sono certo in questo momento. È un grosso errore. Penso di aver bisogno di una pausa". Ha poi aggiunto, quasi a voler sottolineare la serietà della decisione: "L'ho già detto tra gli altri tre [film], ma sono serio ora. Potete prendermi in parola. Mi prenderò una piccola pausa [...] trovi la volontà e la forza, ma a un certo punto l'energia si esaurisce. Siamo a quel punto..

Questo "tour de force" creativo ha ulteriormente cementato la sua collaborazione con l'attrice Emma Stone, protagonista dei suoi ultimi quattro lungometraggi, e con il direttore della fotografia Robbie Ryan. Insieme, hanno definito uno stile visivo ormai inconfondibile, caratterizzato dall'uso insistito di lenti fisheye e da una camera fluida e mobile.

Ma lo stile di Lanthimos non è solo visivo. In tutto il suo lavoro degli ultimi due decenni, l'autore greco ha saputo creare una voce assolutamente unica. Il suo cinema fonde l'iconoclastia di Buñuel con un distacco che ricorda quello di Kubrick, ricercando costantemente una sorta di "dis-empatia" totale verso i suoi personaggi.

I fan, comunque, non devono temere un addio. Questo stop suona più come un "pit stop" necessario che come un ritiro. Quando Lanthimos si sentirà ricaricato e pronto a tornare, ha già due progetti di altissimo profilo in fase di sviluppo che lo attendono: l'adattamento del provocatorio romanzo di Ottessa Moshfegh, "Il mio anno di riposo e oblio", e "Fatale", un romanzo breve di Jean-Patrick Manchette su una killer professionista.

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