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Spettacoli Sostenibili 2025: Il Settore Culturale Accelera la Transizione Ecologica tra Nuove Professioni e Obiettivi PNRR Superati

Spettacoli Sostenibili 2025: la transizione ecologica di cinema e teatri. Obiettivi PNRR superati, +63,5% attitudine green e nuove professioni.

Dalla Festa del Cinema di Roma, l'Osservatorio Spettacolo e Ambiente traccia la roadmap: +63,5% la crescita della sensibilità green e 440 sale già efficientate. Nasce ASPA, l'associazione europea dei green manager.

[di Redazione]

La transizione ecologica dello spettacolo italiano accelera il passo, tracciando una roadmap concreta per il futuro. Si è tenuta il 21 ottobre a Roma, nell’ambito della Festa del Cinema, la conferenza “Spettacoli Sostenibili 2025”, un momento cruciale di confronto tra istituzioni, imprese e professionisti del settore. L'evento, svoltosi presso l’Auditorium del GSE e organizzato dall’Osservatorio Spettacolo e Ambiente , ha riunito i principali attori per condividere strategie concrete nel percorso di sostenibilità ambientale di cinema, teatri e festival. I risultati presentati sono già tangibili e superano le aspettative: l'obiettivo PNRR di efficientare 420 sale cinematografiche entro il 31 dicembre 2025 è già stato conseguito e superato, con 440 interventi conclusi. Questo successo si inserisce in un contesto di profonda trasformazione culturale: tra il 2019 e il 2024, la sensibilità ambientale nelle professioni dello spettacolo è cresciuta del 63,5%.

Marco Gisotti, direttore scientifico dell’Osservatorio, ha inquadrato perfettamente la posta in gioco. L'industria dello spettacolo italiana, pur avendo un impatto ambientale diverso da settori come l'acciaieria o i cementifici, possiede una capacità unica di contribuire alla crescita culturale del Paese. "Se il cinema, l’audiovisivo, il teatro e gli spettacoli dal vivo possono essere più sostenibili", ha spiegato Gisotti, "allora possono spiegare al loro pubblico, che poi sono tutti gli italiani e le italiane, che anche loro possono esserlo". L’Osservatorio, nato nel 2023 da ANEC Lazio, ATIP e Green Cross Italia con il sostegno del Ministero della Cultura , agisce come punto di riferimento tecnico per accompagnare la filiera, aiutando le imprese a usare meglio l’energia, ridurre gli sprechi e migliorare la qualità del servizio.

Le istituzioni hanno confermato un impegno corale. Vinicio Mosè Vigilante, Amministratore Delegato del GSE, ha parlato di un dialogo virtuoso tra transizione energetica e cultura, nato dal supporto all'ANEC per l'accesso ai fondi PNRR. Cinema e teatri, ha affermato, "possono diventare amplificatori del messaggio della sostenibilità". Antonio Parente, Direttore Generale della DG Spettacolo del MiC, ha definito la transizione un vero cambiamento di paradigma nel modo di concepire, produrre e vivere la cultura. Questo cambiamento è supportato da un investimento PNRR complessivo di 200 milioni di euro, che ha promosso la riqualificazione energetica e la modernizzazione tecnologica degli spazi culturali. Anche il MASE, rappresentato da Carlo Zaghi, ha ribadito l'importanza strategica del settore: la cultura partecipa al PIL e deve farsi veicolo di un messaggio sostenibile concreto, misurabile, credibile. La sostenibilità, quindi, si afferma come leva di comunicazione, reputazione e competitività.

Dalle parole si è passati agli strumenti operativi. L'ENEA e l'Osservatorio hanno annunciato la firma di un Protocollo d'intesa per una ricerca specifica, la prima del genere, dedicata a sale cinematografiche e teatri. Il lavoro, che si concluderà entro giugno 2026, raccoglierà diagnosi energetiche per individuare criticità e buone pratiche replicabili. Il GSE ha illustrato il suo modello A.R.T.E. (Analisi, Risorse, Trasformazione, Esiti), una guida concreta per la decarbonizzazione e l'autoconsumo da fonti rinnovabili. Michela Esposito (MASE) ha dettagliato le linee guida in accordo con il MIC, che poggiano su tre criteri minimi obbligatori per accedere ai benefici: la nomina di un responsabile per la sostenibilità, la presentazione del progetto e la formazione del personale.

Non sono mancate le voci del settore, che hanno evidenziato sfide reali. Massimo Arcangeli (ANEC Lazio) ha richiamato l'attenzione sul peso della burocrazia, mentre Emanuele Petrolito (ICSC) ha sottolineato la necessità di passare da finanziamenti "virtuali" a sostegni anticipati e certi. Tuttavia, le buone pratiche dimostrano che il cambiamento è possibile, come testimoniato dall'esperienza del Multiplex DreamCinema di Frosinone. Pedro Armocida (AFIC) ha definito i festival presìdi di coesione sociale, lamentando però come i ritardi nei finanziamenti pubblici possano impedire una pianificazione green coerente.

Un focus significativo è stato dedicato alla sostenibilità delle produzioni. Antonio Brunori (PEFC Italia) ha lanciato un allarme sull'uso di legname illegale, spesso inconsapevole, nelle scenografie. Aziende come Framinia stanno già introducendo pratiche di economia circolare sui set, dal recupero del legno al riciclo dei materiali. Per Lorenzo Vecchi (Zen2030), l'obiettivo è netto e si carica di valore etico: "Sostenibilità è felicità e salute". Fondamentale il ruolo delle certificazioni, come quella di EcoMuvi, l'unica in Italia accreditata da Accredia. Ludovica Chiarini (EcoMuvi) ha annunciato la creazione di una figura professionale riconosciuta di Green Manager attraverso la neonata associazione europea ASPA (Association of Sustainability Professionals in Audiovisual Industries), che conta già l'adesione di 30 paesi.

Questa transizione, come evidenziato dai dati di Unioncamere, è anche portatrice di nuova occupazione. Alessandro Rinaldi del Centro Studi Tagliacarne ha presentato dati eloquenti: la richiesta di "attitudine green elevata" per le professioni dello spettacolo è cresciuta del 63,5% tra il 2019 e il 2024. La capacità di gestire tecnologie green è richiesta con importanza elevata per il 20,5% delle nuove entrate, quota superiore alla media complessiva nazionale. Stanno emergendo nuove figure professionali: "green manager, eco-designer di scenografie e costumi, tecnici della sostenibilità di produzione". Una trasformazione confermata anche dagli interventi accademici del Politecnico di Torino e della Sapienza di Roma, che hanno posto l'accento sulle competenze ESG sempre più richieste.

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