$type=ticker$count=12$cols=4$cate=0

Francia contro i giganti del web: La tassa al 15% che scuote il digitale e minaccia una guerra commerciale

La Francia propone di tassare i giganti tech al 15%. Scopri chi pagherà davvero, i servizi colpiti e i rischi di una guerra commerciale con gli USA

Una mossa audace per la "giustizia fiscale" o un autogol che colpirà consumatori e PMI? Analisi di una scommessa da miliardi di euro che non riguarda il tuo abbonamento streaming.

[di Alex M. Salgado]

La Francia dichiara guerra fiscale ai giganti del web

La Francia dichiara guerra fiscale ai giganti del web. In una mossa che ha il sapore della sfida e della scommessa, la Commissione Finanze dell'Assemblea Nazionale ha dato il via libera a un emendamento che potrebbe quintuplicare la cosiddetta "Taxe GAFA", l'imposta sui servizi digitali che colpisce i colossi della tecnologia. L'aliquota schizzerebbe dall'attuale 3% a un vertiginoso 15%, una decisione che sta già facendo tremare i palazzi del potere da Parigi a Washington.

Questa manovra, promossa dal deputato Jean-René Cazeneuve, è molto più di un semplice ritocco al bilancio. È un atto di "sovranità fiscale", una dichiarazione d'intenti in un'arena globale dove le regole sembrano scritte a favore dei più grandi. L'obiettivo dichiarato è duplice: da un lato, rispondere a una percepita ingiustizia, costringendo le multinazionali a pagare le tasse là dove generano valore; dall'altro, inviare un segnale forte agli Stati Uniti in un clima di crescenti tensioni commerciali. Come ha riassunto un deputato, il concetto è semplice: «Fanno i loro profitti qui, pagheranno qui».   

Per comprendere la portata di questa decisione, è essenziale capire cosa viene tassato. Molti potrebbero pensare immediatamente ai propri abbonamenti a piattaforme di streaming come Netflix o Spotify, ma la realtà è diversa. La tassa non colpisce i ricavi da abbonamento, bensì due specifiche attività: i servizi di intermediazione digitale (come le commissioni dei marketplace come Amazon Store, le piattaforme di prenotazione come Booking.com e gli app store come l'AppStore di Apple) e la pubblicità mirata, il vero motore economico di giganti come Google e Meta.   

La strategia francese è chirurgica. L'emendamento non si limita ad aumentare l'aliquota, ma innalza anche la soglia di fatturato globale per l'applicazione della tassa da 750 milioni a 2 miliardi di euro. Questa mossa è studiata per mirare con maggiore precisione alle aziende americane, escludendo al contempo operatori nazionali ed europei di dimensioni inferiori. Un modo per proteggere il proprio ecosistema, ma anche per rendere la sfida ancora più diretta.   

Tuttavia, ogni mossa audace comporta dei rischi, e qui il pericolo di danni collaterali è altissimo. L'esperienza pregressa con l'aliquota al 3% ha già mostrato una chiara tendenza: i giganti tecnologici non assorbono il costo, ma lo trasferiscono a valle. Amazon ha aumentato le commissioni per i suoi venditori, così come Google e Apple hanno ritoccato i loro listini. Con un'aliquota al 15%, è quasi certo che l'onere finale ricadrà sulle piccole e medie imprese francesi che usano queste piattaforme per vendere e farsi pubblicità, e di conseguenza, sui consumatori finali attraverso un aumento dei prezzi.   

Lo spettro che si aggira sull'Eliseo è quello di una guerra commerciale su larga scala. Gli Stati Uniti hanno sempre considerato questa tassa una misura discriminatoria e un aumento di cinque volte dell'imposta sarà quasi certamente interpretato come una provocazione. Il timore di dazi di ritorsione su prodotti simbolo del lusso e dell'eccellenza francese, come vino e liquori, è concreto e alimenta il dibattito interno.   

La partita, comunque, non è ancora chiusa. Il voto in commissione è solo il primo passo di un iter legislativo complesso e, dettaglio non trascurabile, è avvenuto contro il parere del governo stesso, aggiungendo un elemento di incertezza politica interna. La Francia si trova a un bivio: questa scommessa potrebbe rivelarsi un colpo da maestro, capace di sbloccare lo stallo dei negoziati internazionali per una fiscalità globale più equa, oppure un clamoroso errore di calcolo, destinato a danneggiare la propria economia interna. Una cosa è certa: il mondo sta a guardare, e il finale di questa storia non è ancora stato scritto.   

--

LuciSullaScenaMagazine è anche su Whatsapp

È sufficiente cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornati.

COMMENTS

Loaded All Posts Not found any posts VIEW ALL Readmore Reply Cancel reply Delete By Home PAGES POSTS View All RECOMMENDED FOR YOU LABEL ARCHIVE SEARCH ALL POSTS Not found any post match with your request Back Home Sunday Monday Tuesday Wednesday Thursday Friday Saturday Sun Mon Tue Wed Thu Fri Sat January February March April May June July August September October November December Jan Feb Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec just now 1 minute ago $$1$$ minutes ago 1 hour ago $$1$$ hours ago Yesterday $$1$$ days ago $$1$$ weeks ago more than 5 weeks ago Followers Follow THIS PREMIUM CONTENT IS LOCKED STEP 1: Share to a social network STEP 2: Click the link on your social network Copy All Code Select All Code All codes were copied to your clipboard Can not copy the codes / texts, please press [CTRL]+[C] (or CMD+C with Mac) to copy Table of Content