Kim Novak: Un Leone d'Oro alla Ribelle di Hollywood a Venezia

Kim Novak riceve il Leone d'Oro alla carriera a Venezia. Riscopri l'icona ribelle di Hollywood e il suo impatto sul cinema.

Il Festival celebra un'icona intramontabile e anticonformista, dalla "gabbia dorata" al ritiro artistico

[di Alex M. Salgado]

Kim Novak - Vertigo

L'82esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (27 agosto - 6 settembre) conferirà il Leone d'Oro alla carriera a Kim Novak, icona ribelle di Hollywood che ha segnato un'epoca del cinema americano. L'omaggio alla leggendaria attrice sarà accompagnato dalla première mondiale di Kim Novak's Vertigo, documentario di Alexandre Philippe realizzato in collaborazione con la stessa protagonista.

Protagonista indimenticabile di capolavori come Vertigo, Picnic e Bell Book and Candle, Novak ha accolto il riconoscimento con profonda emozione: 

"Sono profondamente, profondamente toccata di ricevere il prestigioso Leone d'Oro da un festival cinematografico così enormemente rispettato. Essere riconosciuta per il mio lavoro in questo momento della mia vita è un sogno che si avvera. Farò tesoro di ogni momento trascorso a Venezia. Mi riempirà il cuore di gioia".

Alberto Barbera, Direttore Artistico del Festival, ha tracciato un ritratto appassionato dell'attrice:

 "Diventata inavvertitamente una leggenda dello schermo, Kim Novak è stata una delle icone più amate di un'intera epoca del cinema hollywoodiano, dal suo promettente debutto a metà degli anni '50 fino al suo prematuro e volontario esilio dalla gabbia dorata di Los Angeles poco dopo. Non ha mai smesso di criticare il sistema degli studios, scegliendo i suoi ruoli, chi lasciava entrare nella sua vita privata e persino il suo nome. Costretta a rinunciare al suo nome di battesimo, Marilyn Pauline, perché associato a Monroe, ha lottato per conservare il suo cognome, accettando, in cambio, di tingere i capelli di quella tonalità di biondo platino che la contraddistingueva. Indipendente e anticonformista, ha creato la sua casa di produzione ed è scesa in sciopero per rinegoziare un salario molto più basso di quello dei suoi co-protagonisti maschili".

Il Direttore ha poi sottolineato l'unicità artistica di Novak: 

"Grazie alla sua esuberante bellezza; alla sua capacità di dare vita a personaggi ingenui e discreti, oltre che sensuali e tormentati; e al suo sguardo seducente e talvolta malinconico, è stata apprezzata da alcuni dei maggiori registi americani del periodo, da Billy Wilder (Kiss me, Stupid), a Otto Preminger (The Man With the Golden Arm), Robert Aldrich (The Legend of Lylah Clare), George Sidney (The Eddy Duchin Story, Jeanne Eagels, Pal Joey), e Richard Quine, con cui ha realizzato indimenticabili commedie romantiche (Pushover, Bell Book and Candle, Strangers When We Meet, The Notorious Landlady). Ma la sua immagine rimarrà per sempre legata ai doppi personaggi che ha interpretato in Vertigo di Hitchcock, che è diventato il ruolo della sua vita. Questo Leone d'Oro alla carriera celebra una stella emancipata, una ribelle nel cuore di Hollywood che ha illuminato i sogni degli amanti del cinema prima di ritirarsi nel suo ranch in Oregon per dedicarsi alla pittura e ai suoi cavalli".

Grande stella degli anni Cinquanta, Novak si è progressivamente allontanata dalle scene a partire dal 1966, concedendosi solo sporadiche apparizioni in pellicole come The Mirror Crack'd (1980) e nella serie televisiva Falcon Crest (1986-1987), prima del definitivo ritiro dopo Liebenstraum nel 1991.

Il festival renderà omaggio anche al celebre regista tedesco Werner Herzog.