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Highest 2 Lowest: Spike Lee e il Bivio del Remake a Cannes

La recensione di "Highest 2 Lowest" di Spike Lee da Cannes 2025: Denzel Washington magistrale, regia audace e un terzo atto elettrizzante.

Tra applausi, una Palma d'Oro alla carriera e critiche polarizzate, il film si rivela un audace "manifesto" contemporaneo. La recensione di Luci Sulla Scena Magazine.

[di Alex M. Salgado]

Il Festival di Cannes 2025 ha ospitato il debutto di Highest 2 Lowest di Spike Lee, un evento che ha catalizzato l'attenzione non solo per il ritorno del regista sulla Croisette, ma anche per un momento di rara emozione: la consegna a sorpresa di una Palma d'Oro alla carriera a Denzel Washington che ha generato una profonda commozione in sala quando Lee, con un gesto di affettuosa reverenza, ha passato il riconoscimento al suo "fratello" sul palco. La stessa presenza di Washington, così fondamentale da spingere il festival a riadattare la sua programmazione per accogliere il suo arrivo lampo da New York, ha trasformato la semplice proiezione in un vero e proprio fenomeno mediatico. Cannes, lo sappiamo, non è solo un tempio dell'arte cinematografica, ma anche un cruciale mercato globale, e la strategicamente orchestrata visibilità di celebrità come Rihanna e A$AP Rocky (quest'ultimo anche nel cast), ha ulteriormente amplificato il clamore, estendendo la portata del festival ben oltre i tradizionali cinefili.

Highest 2 Lowest si propone come una reinterpretazione contemporanea del celebre thriller poliziesco neo-noir giapponese Anatomia di un Rapimento (High and Low) di Akira Kurosawa del 1963, a sua volta ispirato al romanzo King's Ransom di Ed McBain. Il film, una produzione A24, Escape Artists e Mandalay Pictures, con la 40 Acres and a Mule Filmworks di Lee come produttore esecutivo, è atteso nelle sale statunitensi il 22 agosto 2025 e in streaming su Apple TV+ dal 5 settembre 2025.

Questa audace rivisitazione trasporta la tensione e il dilemma morale dell'originale nel contemporaneo mondo dell'industria musicale di New York. Denzel Washington interpreta David King, un potente magnate dell'hip-hop, che si trova al centro di un incubo: a causa di un errore nel rapimento, viene portata via non il figlio, ma il bambino del suo autista. La decisione di pagare un riscatto esorbitante, che minaccerebbe la sua carriera e la sua fortuna, diventa un cruciale test morale, amplificato dalla pervasiva influenza dei social media sulla percezione pubblica.

GUARDA IL TRAILER ---> Highest 2 Lowest — Official Teaser | Apple TV+

Il film brilla per diversi punti di forza. L'interpretazione di Denzel Washington è a mio avviso superba, uno dei suoi lavori più significativi e capace di mostrare le migliori qualità dell'attore. La sua recitazione è viscerale e coinvolgente, rappresentando una svolta interpretativa notevole che invoglia a rivedere il film solo per la sua performance. La considero la più imponente interpretazione sullo schermo di Washington, che mette in luce il suo impareggiabile senso del tempismo. La collaborazione tra Lee e Washington, la prima in una fase più matura delle loro carriere, culmina in un'intensa "battaglia rap" che testimonia la loro chimica duratura.

La visione e la regia di Spike Lee sono ammirevoli. Il film non è tanto un remake quanto un "manifesto", con Lee che porta il thriller di Kurosawa a nuove vette artistiche. La sua regia è raffinata e divertente, ricca di stile e brio creativo ed energico che non si vedeva forse dai tempi di Inside Man. Lee è riuscito a creare un thriller ambizioso e stimolante, con un approccio unico e una reinterpretazione moderna di un film altrimenti cupo che merita sicuramente attenzione. Il film è indubbiamente un degno tributo a Kurosawa, pur essendo abbastanza diverso da sostenersi autonomamente.


Un elemento di spicco è la sensazionale terza parte del film, che giustifica ampiamente quello che poteva sembrare un remake non necessario. La pellicola decolla verso nuove sublimi dimensioni nell'atto finale, offrendo un'esperienza elettrizzante e allo stesso tempo originale e profondamente personale. La sequenza del treno con il riscatto è un tripudio maniacale di regia, con alcune delle migliori immagini della carriera di Lee. Questo marcato cambiamento di ritmo e intensità nel terzo atto, che si discosta notevolmente dall'originale, dimostra la maestria di Lee nell'infondere narrazioni classiche con la sua voce unica e una rilevanza contemporanea.

Anche il cast di supporto offre performance lodevoli. A$AP Rocky, in particolare, ha impressionato, e il film potrebbe segnare l'inizio di una nuova carriera per lui. La sua interpretazione è fragorosa e potente nel confronto con Denzel Washington. Jeffrey Wright e Dean Winters brillano per il loro lavoro comico e incisivo, con Wright che riesce ad ancorare la performance di Washington, fornendo una personalità indurita e concreta. L'ambientazione a New York, con location che spaziano dai quartieri di lusso lungo l'East River a Brighton Beach a Brooklyn, offre un'immersione culturale distintiva. L'abbraccio della cultura nera è intrinseco al desiderio del protagonista di proteggere la sua etichetta discografica e si manifesta nei cambiamenti apportati al terzo atto della storia.

Nonostante il generale apprezzamento, Highest 2 Lowest non è esente da difetti. La prima metà del film, con un inizio faticoso e lento, è a tratti laboriosa con un ritmo discontinuo: personaggi distanti, illuminazione e inquadrature rigide e sterili, e una colonna sonora a volte opprimente. Si percepisce quasi che Lee non abbia la stessa pazienza di Kurosawa per lunghe sequenze dialogate in un'unica location, e i suoi tentativi di ravvivare eccessivamente il film possono creare più problemi che benefici. Questa lentezza iniziale, sebbene possa essere interpretata come una scelta intenzionale per stabilire l'esistenza nella "torre d'avorio" del protagonista, incide sulla coerenza e sul ritmo complessivo.

La densità tematica e la coesione complessiva sono altre aree di critica. Il film rischia di crollare sotto il proprio peso, con una trama spesso frammentata e sovraccarica che tenta in modo poco convincente di affrontare il materialismo nel mondo hip-hop e la piaga dei social media. Il bombardamento di temi e impulsi del film, pur ambizioso, non riesce a trovare armonia, rendendo l'energia complessiva leggermente vuota.

Infine, gli eccessi stilistici e le scelte registiche di Lee sono innegabili. Il film può essere descritto come un magnifico caos, una natura turbolenta che non piacerà a tutti. Questi eccessi non sono per tutti, e il film è un misto di regia professionale e scelte curiose. È un'opera cinematografica caotica e dirompente che, pur esplodendo in un tripudio di regia frenetica, può inizialmente far dubitare della capacità di Lee.

Nonostante questi difetti, Highest 2 Lowest emerge come un potente manifesto cinematografico del nostro tempo. La scelta di Lee di reinterpretare un classico di Kurosawa, piuttosto che farne un remake pedissequo, si è rivelata una strategia vincente che gli ha permesso di infondere la sua inconfondibile visione personale e un commento sociale di bruciante attualità. Il film rappresenta un atto di coraggio artistico: un'opera che accetta il rischio di essere imperfetta per poter essere autentica. Ogni eccesso, ogni imperfezione narrativa diventa così parte integrante di un linguaggio filmico che rifiuta le convenzioni in favore di una voce autoriale inconfondibile.

In definitiva, ciò che potrebbe apparire come disarmonia si trasforma nelle mani di Lee in una composizione jazz visiva: improvvisazioni audaci, cambi di ritmo inaspettati e momenti di pura genialità creativa. Highest 2 Lowest consolida così lo status di Spike Lee come maestro della reinterpretazione, capace di trasformare narrazioni consolidate in potenti strumenti di riflessione sociale contemporanea, confermando che talvolta il caos, se orchestrato da mani sapienti, può trasformarsi in arte della più alta qualità.

Credits:

  • Regia: Spike Lee
  • Sceneggiatura: Alan Fox, basata sul romanzo "King's Ransom" di Ed McBain e sul film "High and Low" di Akira Kurosawa
  • Cast: Denzel Washington, Jeffrey Wright, Ilfenesh Hadera, A$AP Rocky, Aubrey Joseph, Dean Winters, LaChanze, John Douglas Thompson, Michael Potts, Isis “Ice Spice” Gaston, Elijah Wright, Frederick Weller, Wendell Pierce, Rick Fox, Aiyana-Lee
  • Produttori: Todd Black, Jason Michael Berman
  • Produttori Esecutivi: Chris Brigham, Kana Idetsu Broadhurst, Peter Guber, Ko Kurosawa, Spike Lee, Matthew Linder, Katia Washington
  • Fotografia: Matthew Libatique
  • Scenografia: Mark Friedberg
  • Costumi: Francine Jamison-Tanchuck
  • Musica: Howard Drossin
  • Montaggio: Barry Alexander Brown, Allyson C. Johnson
  • Durata: 2 ore e 14 minuti
  • Distribuzione: A24, Apple
  • Case di Produzione: Apple Original Films, A24, 40 Acres and a Mule Filmworks, Escape Artists, Mandalay Pictures 


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