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Metamorfosi del potere mafioso: Bolzoni e il cinema visionario di Grassadonia e Piazza il 9 settembre a Roma

Scopri la serata evento del 9 settembre a Notti di Cinema a Piazza Vittorio: Attilio Bolzoni presenta "Immortali" e il film "Iddu - L'ultimo padrino".

La lucida denuncia del giornalista d'inchiesta e l'immaginario disturbante dei registi siciliani si incontrano in una serata evento che indaga le nuove forme del dominio criminale.

[di Redazione]

Evento Speciale Notti di Cinema a Piazza Vittorio

Un appuntamento che intreccia rigore giornalistico e poetica cinematografica per scandagliare i recessi più oscuri del potere contemporaneo. Martedì 9 settembre, la rassegna Notti di Cinema a Piazza Vittorio a Roma si trasforma in osservatorio privilegiato sulla mutazione del fenomeno mafioso, ospitando un dialogo di straordinaria rilevanza civile e culturale.

Alle ore 19.00, Attilio Bolzoni – firma autorevole del giornalismo d'inchiesta antimafia – svelerà le pagine più inquietanti del suo ultimo saggio IMMORTALI. Perché la mafia è tornata com'era prima di Giovanni Falcone (Fuoriscena), confrontandosi con i registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza. A completare il dittico, alle 21.00, la proiezione del loro ultimo lavoro, Iddu - L'ultimo padrino.

La serata – a ingresso gratuito per la presentazione del volume e moderato dal giornalista e divulgatore scientifico Marco Gisotti– si articola attorno a una verità scomoda che Bolzoni brandisce come un bisturi: 

La mafia non è mai morta. Ha semplicemente cambiato pelle. Le stragi appartengono al passato, i padrini sono stati arrestati, ma oggi comanda una nuova borghesia mafiosa: incensurata, rispettabile, invisibile. Il volto di una mafia moderna, radicata, che non ha bisogno di sparare per controllare.

Il giornalista delinea con precisione chirurgica il profilo di questa élite sommersa, composta da professionisti insospettabili – avvocati, imprenditori, consulenti, funzionari – che hanno riscritto le regole del dominio mafioso. Un potere che non necessita più della violenza per affermarsi, forte di una rete capillare che si insinua nei gangli dell'economia e delle istituzioni. Il saggio ricostruisce un decennio di opportunità mancate e silenzi complici, mentre un'antimafia ormai stanca sembra aver smarrito lo slancio che l'aveva animata dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Il confronto tra Bolzoni e i due cineasti siciliani costituisce il ponte ideale verso Iddu - L'ultimo padrino, opera che dissolve i confini tra cronaca e visionarietà. Grassadonia e Piazza costruiscono un affresco corale attorno alla figura enigmatica di un boss, tessendo un racconto polifonico attraverso le testimonianze di chi gli gravita intorno: donne, congiunti, sodali e vittime. Ne emerge un ritratto caleidoscopico e perturbante, che indaga l'ambivalenza del potere e la pericolosa assuefazione collettiva al male.

LEGGI L'ARTICOLO: Iddu, i registi svelano il fantasma di Messina Denaro: cronaca di una serata senza catarsi

La colonna sonora firmata Colapesce evoca le atmosfere dei thriller anni Settanta, avvolgendo la narrazione in una patina nostalgica che amplifica l'impatto emotivo dell'opera. Il biglietto per la proiezione costa 3,50 euro.

L'iniziativa, promossa da Anec Lazio in sinergia con Piazza Vittorio APS, Esquilino Poesia e Libreria Rotondi, si configura come laboratorio di consapevolezza civile. Un'occasione irrinunciabile per decifrare le nuove grammatiche del potere criminale, attraverso la lente impietosa dell'inchiesta giornalistica e la forza evocativa del grande cinema d'autore. 

Attilio Bolzoni ha iniziato la sua attività di giornalista al quotidiano «L’Ora» di Palermo. Per quarant’anni inviato speciale a «la Repubblica», oggi scrive per «Domani». Con Giuseppe D’Avanzo ha firmato Il capo dei capi (Mondadori 1993), La giustizia è Cosa Nostra (Mondadori 1995), Rostagno: un delitto tra amici (Mondadori 1997) e con Saverio Lodato C’era una volta la lotta alla mafia (Garzanti 1998). Fra le altre sue pubblicazioni: Parole d’onore (Bur 2008); Faq Mafia (Bompiani 2010), Uomini soli (Melampo 2012). Autore di testi teatrali (Words of Honour, 2009), sceneggiatore di miniserie televisive, regista di cortometraggi (Silencio, 2015), nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti: nel 1991 Il Premiolino; nel 2009 il Premio Lucchetta e il premio È Giornalismo creato da Giorgio Bocca, Enzo Biagi e Indro Montanelli; nel 2013 il Premio Giuseppe Fava.


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