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Il Buio ha fame di noi: consigli per un weekend Nero

Un novembre oscuro tra arte e cinema. Da Vettriano a Wicked 2, scopri perché il 2025 abbraccia le ombre in questo editoriale "da brivido".

Dai fantasmi di Vettriano alle streghe di Oz: cronaca di un novembre che ha scelto le ombre.

[di Mina Jane]

Jack Vettriano a Milano

C'è qualcosa di strano nell'aria di questa giornata di novembre 2025. Non parlo del freddo che scende giù dalle Alpi o di questa pioggerellina fastidiosa che ti entra nelle ossa. Parlo delle ombre. Si sono allungate. Hanno smesso di essere semplici assenze di luce e hanno iniziato a raccontarci delle storie. E noi, poveri diavoli affamati di emozioni forti, ci siamo seduti intorno al fuoco ad ascoltarle.

Guardate cosa sta succedendo a Milano. Proprio oggi il Museo della Permanente apre le sue porte ai fantasmi di Jack Vettriano. Francesca Bogliolo ha radunato più di ottanta di queste finestre sul vuoto. Il vecchio Jack ci ha lasciati quest'anno, se n'è andato nel grande nulla, ma i suoi quadri sono rimasti qui a tormentarci. La gente li chiamava romantici. Io li ho sempre guardati e ho visto il momento esatto prima che qualcuno tirasse fuori una pistola o spezzasse un cuore. Quella mostra è un funerale in technicolor, pieno di uomini in abito scuro e donne che ballano sulla spiaggia mentre la tempesta sta arrivando. È il noir che ci piace, quello dove l'amore ha il sapore del whisky scadente e della disperazione.   

Per chi vuole ballare con i fantasmi: Mostra Jack Vettriano a Milano – Info Mostra  

Wicked part 2
Ma se pensate che le ombre siano confinate nei musei, provate a entrare in un cinema proprio questo weekend. È arrivata la seconda parte di Wicked. Dimenticatevi le canzoncine allegre e la strada di mattoni gialli illuminata dal sole. Vi troverete di fronte una pellicola immersa nella penombra, dove la scenografia stessa sembra volerti inghiottire. Hanno spento le luci su Oz. Elphaba e Glinda non stanno più giocando alle streghe; stanno affrontando una tragedia straziante, cupa, adulta. Il pubblico voleva la favola e si ritrova in un incubo gotico. È magnifico.   

Andro Eradze-edge of tomorrow
E per chi cerca l'orrore vero, quello che ti fa guardare sotto il letto prima di dormire, fate un salto a Firenze. A Palazzo Strozzi c'è un ragazzo georgiano, Andro Eradze, che ha portato le sue Ossa del Domani (Bones of Tomorrow). È stato concepito come un percorso unico, dicono, ma è un viaggio in cui il tempo impazzisce e scorre in tutte le direzioni. In quelle stanze, il rapporto rassicurante tra causa ed effetto muore. Le immagini di Eradze si caricano di un enigma pesante, collocandosi in quella zona di confine dove le contraddizioni non si annullano: restano aperte, come ferite, a generare un senso costante di attesa e ambiguità. Non ci sono mostri zannuti, ed è peggio. C'è un mondo dove noi umani non serviamo più. Immaginate una natura che ci osserva in silenzio, piante e animali che hanno preso il sopravvento e ci guardano come noi guardiamo i fossili. L'animismo tossico di Eradze ti entra in testa e ti sussurra che la nostra data di scadenza è già passata.

Per guardare l'abisso (è gratis): Andro Eradze "Bones of Tomorrow" – Info Mostra

Persino la politica ha deciso di vestirsi a lutto. A Roma, dentro i palazzi del potere, questa mattina hanno proiettato Se nel buio avrai paura. L'evento è stato voluto dall'Onorevole Martina Semenzato, che presiede la commissione su quegli orrori reali chiamati femminicidi e violenza di genere. Il titolo è perfetto. Il regista Francesco Greco ci sbatte in faccia i mostri veri: la violenza domestica, l'alcolismo, quelle cose orribili che succedono dietro le porte chiuse delle nostre case perbene. Niente vampiri, niente alieni. Solo la brutalità umana.

Questo novembre 2025 ha smesso di fingere che vada tutto bene. Ha abbracciato il crepuscolo. Dalle ballerine tristi di Vettriano alle streghe disperate di Oz, stiamo tutti cercando rifugio nel buio. Forse perché lì dentro, nascosti tra le ombre, ci sentiamo finalmente a casa.

Buona notte, fedeli lettori. E lasciate una luce accesa.

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