$type=ticker$count=12$cols=4$cate=0

Mario Giacomelli a Palazzo Esposizioni: L'Obiettivo Visionario che Trascende la Fotografia

Recensione della mostra di Mario Giacomelli a Palazzo Esposizioni, Roma. Un viaggio nell'opera del maestro

In occasione del centenario della nascita, Roma celebra il maestro di Senigallia con una retrospettiva che ne esplora l'anima di "fotografo e artista", in un dialogo inedito con i grandi del contemporaneo. Un'analisi profonda della sua poetica materica e della sua intramontabile capacità di "mettere in gioco sé stesso".

[di Mina Jane]

Io non ho mani che mi accarezzino il volto - Pretini (1961-1963)

Palazzo delle Esposizioni a Roma inaugura una tappa fondamentale nelle celebrazioni per il centenario della nascita di Mario Giacomelli, figura titanica della fotografia italiana e internazionale. L'ambizioso progetto espositivo, promosso dall'Archivio Giacomelli e sostenuto dal Ministero della Cultura, si articola in due mostre complementari: quella capitolina, "Mario Giacomelli. Il fotografo e l'artista" (20 maggio – 3 agosto 2025), e la parallela milanese a Palazzo Reale, "Mario Giacomelli. Il fotografo e il poeta".

Curata da Bartolomeo Pietromarchi e Katiuscia Biondi Giacomelli, nipote dell'artista, la rassegna romana propone una rilettura critica del suo contributo, ponendo l'accento sulla straordinaria capacità di Giacomelli di attraversare e contaminare diverse discipline artistiche, rivelando le feconde relazioni con le arti visive contemporanee.

Un'esistenza trasformata dalla fotografia

Nato a Senigallia nel 1925, Mario Giacomelli approda alla fotografia relativamente tardi, superati i trent'anni, dopo un'esistenza segnata da difficoltà e dal lavoro nella sua Tipografia Marchigiana. Fu un incontro folgorante, alimentato da figure come Ferruccio Ferroni e Giuseppe Cavalli e dal fermento del circolo MISA. La sua fama internazionale decollò con la serie su Scanno, notata da John Szarkowski del MoMA.

Nonostante sporadiche sperimentazioni col colore, il bianco e nero rimase il suo linguaggio d'elezione, medium di una complessa visione del mondo. Egli stesso definì la fotografia "un'alchimia: i materiali e i procedimenti sono simbolici e l'artista mette in gioco sé stesso", dischiudendo una poetica intrinsecamente introspettiva.

Un'immersione nell'universo giacomelliano

La mostra romana si configura come un'immersione potente nell'universo visivo dell'artista, orchestrata con sapienza attraverso circa 300 stampe originali, molte delle quali inedite o raramente esposte. L'allestimento, che rifugge rigidi schemi cronologici per favorire un gioco o un sussurro tra le opere e lo spettatore - come auspicato da Katiuscia Biondi Giacomelli - si snoda attraverso diverse stanze tematiche.

Il bianco e nero di Giacomelli è qui palpabile, profondamente materico, con i suoi contrasti netti, i neri abissali – mai puramente cancellanti, ma spazi gravidi di "tante cose" – e i bianchi accecanti, bruciati dalla luce. Le immagini, sovente granulose, talvolta deliberatamente imperfette – frutto di una fascinazione per l'immagine sporca e dell'uso di negativi scaduti per conferire un "vissuto" – trasfigurano i soggetti, dissolvendone i contorni fino a renderli simili a fantasmi o a statue, apparizioni sospese tra presenza e assenza.

Io non ho mani che mi accarezzino il volto - Pretini (1961-1963)

La poesia visiva dei seminaristi

Fulcro emotivo e concettuale è la sala dedicata alla celeberrima serie "Io non ho mani che mi accarezzino il volto" (1961-1963), concepita come una vera e propria installazione. Qui, i seminaristi del seminario vescovile di Senigallia, colti nei momenti di ricreazione, trascendono la dimensione documentaria per diventare pura poesia visiva. L'allestimento restituisce mirabilmente l'energia e il movimento circolare che animano la serie, esaltandone la dimensione performativa, in un tentativo audace e riuscito di attualizzare l'opera.

Il titolo, mutuato da una poesia di Padre David Maria Turoldo, contrasta volutamente con l'atmosfera di festa e di divertimento che Giacomelli volle catturare, spogliando il soggetto dai canoni tradizionali per mettere a nudo l'uomo nella sua essenza più autentica.

Dialoghi illuminanti con l'arte contemporanea

La Terra che muore - 1955-1980
La vera cifra distintiva di questa tappa romana, e il suo contributo più stimolante al dibattito critico, risiede nel dialogo orchestrato con cinque maestri dell'arte contemporanea: Afro Basaldella, Alberto Burri, Jannis Kounellis, Enzo Cucchi e Roger Ballen. Non si tratta di una mera contestualizzazione, bensì di un'operazione che proietta Giacomelli nel vivo della contemporaneità, svelandone affinità elettive e contrasti fecondi.

Il lirismo astratto di Afro, la materia sofferente e potente di Burri (con echi evidenti tra i Cretti e la terra che muore di Giacomelli), l'energia primordiale e l'uso di materiali "poveri" di Kounellis, la visionarietà radicata nella terra marchigiana di Cucchi, e le atmosfere perturbanti del bianco e nero di Ballen – tutti questi accostamenti illuminano la modernità e la complessità dell'opera giacomelliana, trascendendo l'etichetta di neorealista o "fotografo poeta" per affermarlo come artista totale.


Una visione che continua a interrogarci
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1966-.1968)

La curatela a quattro mani di Pietromarchi, con la sua analisi critica e contestualizzazione nell'arte contemporanea, e di Biondi Giacomelli, con la sua conoscenza intima dell'archivio e della poetica del nonno, offre un equilibrio raro tra rigore scientifico e risonanza emotiva.

Si esce da Palazzo Esposizioni con la percezione rinnovata di un artista che ha utilizzato la fotografia come linguaggio interiore, uno strumento per dare corpo alla memoria e rappresentazione della propria interiorità, e la cui ricerca dei "segni che fa l'uomo senza saperlo" continua a interrogarci con sorprendente attualità. Nel centenario della nascita, Giacomelli si rivela così non solo un maestro della fotografia italiana, ma un artista visionario capace di parlare, con voce potente e distintiva, al nostro presente.

COMMENTS

Loaded All Posts Not found any posts VIEW ALL Readmore Reply Cancel reply Delete By Home PAGES POSTS View All RECOMMENDED FOR YOU LABEL ARCHIVE SEARCH ALL POSTS Not found any post match with your request Back Home Sunday Monday Tuesday Wednesday Thursday Friday Saturday Sun Mon Tue Wed Thu Fri Sat January February March April May June July August September October November December Jan Feb Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec just now 1 minute ago $$1$$ minutes ago 1 hour ago $$1$$ hours ago Yesterday $$1$$ days ago $$1$$ weeks ago more than 5 weeks ago Followers Follow THIS PREMIUM CONTENT IS LOCKED STEP 1: Share to a social network STEP 2: Click the link on your social network Copy All Code Select All Code All codes were copied to your clipboard Can not copy the codes / texts, please press [CTRL]+[C] (or CMD+C with Mac) to copy Table of Content