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Cinecittà: Rinascita Tecnologica e Fascino Eterno per le Grandi Produzioni Internazionali

Cinecittà si rinnova con LED wall e incentivi top. Scopri come attira Hollywood, unendo tecnologia, tax credit al 40% e il fascino di Roma.

Dagli innovativi LED wall ai vantaggiosi tax credit, passando per l'inestimabile tradizione artigiana: ecco come gli studi romani si preparano ad accogliere le grandi produzioni internazionali, da Mel Gibson a Roland Emmerich.

[di Redazione]

CANNES: Cinecittà si proietta nel futuro con slancio rinnovato, confermandosi cuore pulsante dell'industria cinematografica italiana e calamita irresistibile per le grandi produzioni internazionali. Gli storici studi romani, protagonisti di un imponente piano di rinnovamento e potenziamento tecnologico, sono stati al centro di un prestigioso dibattito durante il Global Conversation Summit organizzato da Variety al Festival di Cannes, dove è emerso come l'Italia stia riconquistando il suo ruolo di destinazione privilegiata per il cinema mondiale.

Dopo i fasti dell'età d'oro del cinema hollywoodiano a Roma negli anni '50 e '60, l'Italia torna a essere un polo d'attrazione per le produzioni internazionali grazie a una visione strategica che combina incentivi fiscali competitivi con eccellenze infrastrutturali e professionali di alto livello.

Un sistema di incentivi tra i più vantaggiosi d'Europa

Nicola Borrelli, Direttore Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, ha presentato i
dettagli del tax credit italiano, un incentivo che può raggiungere il 40% dell'investimento. "In Italia c'è un tetto di 20 milioni di euro all'anno per società", ha precisato Borrelli, sottolineando però un aspetto cruciale: "non esiste un tetto per progetto". Questa flessibilità permette anche a produzioni con budget molto elevati di accedere agli sgravi fiscali attraverso diverse compagnie.

Ciò che rende particolarmente attrattivo il sistema italiano è la rapidità d'accesso ai fondi: "In Italia il 70% del nostro credito d'imposta può essere utilizzato immediatamente durante le riprese. È un sistema di 'cash back as you go'", ha evidenziato Borrelli. Un vantaggio inestimabile per qualsiasi produzione che deve gestire flussi di cassa complessi. Gli incentivi sono accessibili anche per chi sceglie l'Italia solo per la fase di post-produzione, ampliando ulteriormente le opportunità per le produzioni internazionali.

A supporto di questo impianto fiscale, il Paese offre anche una diffusa rete di film commission locali, capaci di accompagnare ogni progetto con supporto tecnico e consulenze puntuali.

Cinecittà: tra innovazione tecnologica e tradizione artigianale

Parallelamente agli incentivi, Cinecittà sta vivendo una vera e propria metamorfosi. Francesca Rotondo, Senior Sales Manager di Cinecittà Studios, ha illustrato un ambizioso piano di ampliamento che porterà il numero dei teatri di posa da 19 a 24, garantendo un incremento del 60% della capacità complessiva. "Questi nuovi studi assicureranno un aumento del 60% in termini di capacità degli spazi", ha dichiarato Rotondo.

Tra le novità più significative spicca il Teatro 18, dotato di uno dei LED wall più grandi e tecnologicamente avanzati d'Europa, già scelto per importanti produzioni internazionali. Roland Emmerich lo ha utilizzato per la serie epica Those About to Die, riuscendo a completare le riprese di 10 episodi in soli sei mesi grazie a questa tecnologia all'avanguardia. Il LED wall è stato impiegato anche per recenti produzioni come il thriller fantascientifico americano White Mars con Luke Newton (Bridgerton) e Lucy Hale (Pretty Little Liars), e un altro progetto sci-fi ambientato in Antartide.

Non meno importante è il nuovo Studio 22, con una superficie di oltre 3.500 metri quadrati, che a settembre ospiterà The Resurrection of the Christ di Mel Gibson, sequel dell'acclamato La Passione di Cristo, girato a Roma vent'anni fa.

Il "Cinecittà touch": un ecosistema completo

L'innovazione tecnologica non oscura il valore della tradizione che ha reso celebre Cinecittà nel mondo. "Chi arriva da noi trova tutto ciò che serve per girare un film in un unico luogo: teatri di posa, uffici, reparti tecnici, post-produzione, e un archivio che custodisce la memoria visiva del cinema italiano e non solo", ha spiegato Rotondo. È quello che viene definito il Cinecittà touch, una combinazione unica di competenza, flessibilità e creatività che permette di soddisfare ogni tipo di richiesta.

L'altissimo livello di artigiani, tecnici, scenografi e montatori continua a essere un fiore all'occhiello degli studios romani. Questi professionisti trasformano ogni progetto in qualcosa di unico, unendo sapienza tradizionale e innovazione tecnologica.

Roma: la location che seduce il cinema mondiale

Steve Jelley, co-CEO di Dimension Studio e produttore esperto, ha raccontato la sua esperienza a Cinecittà, lodando non solo le infrastrutture tecnologicamente avanzate, ma anche la ricchezza dei set esterni e la straordinaria qualità del dipartimento artistico. "Quando sono arrivato agli studios di Cinecittà per lavorare con Roland Emmerich, non immaginavo quanti magnifici set all'aperto di Roma avesse lo studio, incluso il Circo Massimo, e quanto fosse eccellente il suo dipartimento artistico", ha confessato Jelley.

"Girare a Cinecittà non significa solo usare teatri attrezzati, ma avere accesso all'intera città di Roma, una meta ambita. Bastano cinque minuti per convincere un attore o un regista a lavorare in un luogo così carico di storia e fascino", ha aggiunto, sottolineando come il carisma della Capitale sia un elemento di attrazione irresistibile per talenti di calibro internazionale.

Un ponte tra passato e futuro

Cinecittà si configura così come un ponte tra un glorioso passato e un futuro tecnologicamente avanzato, un ecosistema completo al servizio del cinema che unisce il savoir-faire artigianale alle nuove frontiere digitali della produzione virtuale.

Questa combinazione vincente continua ad attrarre nomi di primo piano del cinema mondiale. Oltre a Mel Gibson, che ha scelto di tornare a Roma per il sequel della Passione di Cristo, anche Ridley Scott ha già "messo radici" negli studi per il suo nuovo progetto The Dog Stars.

La rinascita di Cinecittà, sostenuta anche dai fondi del PNRR, rappresenta non solo un'opportunità per il cinema italiano, ma un punto di riferimento per l'intera industria audiovisiva internazionale, confermando che la magia del cinema continua a parlare italiano.

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