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Italo Tonni: L'Obiettivo che Raccontò Sergio Leone e le Icone di un'Epoca

Scopri la mostra su Italo Tonni: fotografo per Sergio Leone e reporter che immortalò G.G. Marquez, Ali. A Castelnuovo di Porto fino al 13 aprile

[di Mina Jane] 

La mostra fotografica "Per un Pugno di Film" a Castelnuovo di Porto celebra il leggendario fotografo di scena e reporter. Ultimi giorni, fino al 13 aprile.

Lo spazio espositivo Lahmann a Castelnuovo di Porto ospita, ancora per pochi giorni, un viaggio emozionante nella storia del cinema e del fotogiornalismo italiano: la mostra "Per un Pugno di Film", interamente dedicata al talento di Italo Tonni. Organizzata dal centro culturale Artemia e curata dal figlio Riccardo, l'esposizione celebra la carriera di un uomo che, armato della sua macchina fotografica, ha saputo catturare momenti indelebili sia sui set cinematografici che nelle cronache del Novecento.

La carriera di Italo Tonni (1937-2011) ebbe una svolta cruciale nel 1964. Fu quasi per caso che, in quell'anno, venne chiamato come fotografo di scena contemporaneamente per due produzioni destinate a lasciare un segno indelebile nella storia del cinema: l'iconico "Per un Pugno di Dollari" del grande Sergio Leone, che ridefinì il genere western, e l'altrettanto fondamentale "La Battaglia di Algeri" di Gillo Pontecorvo, un capolavoro del cinema politico e di impegno civile. Questo doppio, prestigioso incarico segnò l'inizio folgorante del suo amore professionale per il mondo del cinema, un sodalizio che lo portò a collaborare negli anni successivi con registi e attori illustri su circa 90 pellicole, lasciando la sua inconfondibile impronta visiva nella storia della settima arte italiana e internazionale.

Italo Tonni con Mohammed Ali
Ma l'obiettivo di Tonni non si limitò ai prestigiosi set cinematografici. Parallelamente, e fin da giovanissimo, fu un acuto fotoreporter, un testimone privilegiato dell'Italia del boom economico e, in particolare, dei mitici anni della "Dolce Vita" romana. Lavorando per l'agenzia fotogiornalistica Roma Press Photo's, si ritrovò immerso in quell'epoca effervescente, facendo il paparazzo fianco a fianco con colleghi destinati a diventare leggende, come Rino Barillari, immortalando le celebrità internazionali e nostrane che animavano le notti e le strade della Capitale. Era un'era pre-digitale, un tempo senza la velocità dei social media, dove lo scoop viaggiava lentamente, impresso sulla pellicola in attesa di essere stampata. In questo contesto, figure come Tonni erano fondamentali: con i loro scatti audaci, spesso al limite dell'impossibile, nutrivano la fame di notizie e la curiosità del pubblico, avvicinando gli spettatori a un mondo dello spettacolo che brillava lontano dalle loro case. Con il tempo, la sua attività di fotoreporter si espanse, passando dalle "Paparazzate" a servizi più posati ma sempre incisivi, dedicati a grandi personalità dello spettacolo, della politica, dello sport, della musica e della cultura. La sua abilità nel catturare l'attimo e la sua tenacia lo portarono a immortalare icone mondiali come Gabriel García Márquez e Mohammed Ali. Resta memorabile, ad esempio, l'esclusiva realizzata all'aeroporto di Fiumicino per l'arrivo di Diego Armando Maradona a Napoli, un esempio della sua capacità di essere al posto giusto nel momento giusto. Fu proprio in quegli anni vibranti di fermento culturale e sociale che nacque anche il suo solido rapporto professionale e di profonda amicizia con il giornalista Gianni Minà, un legame destinato a durare tutta la vita attraverso numerose e significative collaborazioni.

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La mostra "Per un Pugno di Film" non presenta solo fotografie, ma anche ritagli di giornali e materiali promozionali dei film, offrendo uno spaccato vivido del lavoro di Tonni. È un'esperienza che risveglia memorie sopite nei visitatori più adulti e accende la curiosità nei più giovani verso un modo di raccontare storie – sia reali che cinematografiche – che oggi appare lontano, ma la cui forza evocativa rimane intatta.

Un'occasione per scoprire o riscoprire l'eredità di Italo Tonni, un maestro dell'obiettivo che, nonostante la diagnosi di Parkinson a soli 52 anni, continuò con tenacia a lavorare per un altro decennio, lasciandoci un archivio di inestimabile valore storico e artistico.


Informazioni: La mostra "Per un Pugno di Film" è visitabile presso lo spazio espositivo Lahmann Simeone, Piazza Vittorio Veneto 25, Castelnuovo di Porto (RM). Sarà aperta per l'ultimo fine settimana, sabato 12 e domenica 13 aprile, dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00.

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