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Iginio Straffi sull'IA: Un'opportunità da governare, non una minaccia da temere

Iginio Straffi (Rainbow) discute l'impatto dell'IA su animazione e copyright. Una risorsa da regolare e usare internamente, non una minaccia.

 

Da sinistra: Paolo Doppieri (regista), Andrea Agostini, (Presidente di Fondazione Marche Cultura), Iginio Straffi (Presidente del Gruppo Rainbow), Dharma Mangia Woods (attrice), Taiyo Yamanouchi (attore)

[di Alessandro Massimo]

Nella cornice della conferenza stampa dedicata alla presentazione di un ambizioso progetto che unisce territorio, arte e visione internazionale, Iginio Straffi, fondatore e presidente del Gruppo Rainbow, ha delineato i contorni di un nuovo cortometraggio di fiction non animato. Quest'opera, nata nell'ambito del progetto "Metaverso Raffaello" e ancora senza un titolo definitivo, è pensata come un ponte culturale tra le Marche e il Giappone, con l'obiettivo di "raccontare l'Italia che emoziona" e valorizzare le peculiarità della regione marchigiana. Il cortometraggio vedrà la sua anteprima mondiale il 2 giugno 2025, nel prestigioso Padiglione Italia all'Expo di Osaka, durante la settimana dedicata proprio alla Regione Marche.

È stato a margine di questo evento, tenutosi alla presenza anche del regista Paolo Doppieri, del Presidente di Fondazione Marche Cultura Andrea Agostini e degli attori protagonisti Dharma Mangia Woods e Taiyo Yamanouchi, che Iginio Straffi, sollecitato dalle domande dei giornalisti, ha allargato lo sguardo oltre il perimetro dell'animazione tradizionale e del progetto specifico. Ha infatti colto l'occasione per condividere le sue articolate riflessioni sull'impatto e le potenzialità dell'Intelligenza Artificiale (IA) nel settore creativo, un tema tanto attuale quanto dibattuto.

Interrogato sulle recenti polemiche riguardanti l'uso dell'IA per generare immagini nello stile di grandi maestri come Miyazaki e sulla potenziale violazione del copyright, Straffi ha chiarito la sua posizione. Secondo il fondatore di Rainbow, la direttiva sul copyright rimane un punto fermo: utilizzare l'IA per infrangere i diritti d'autore altrui comporta rischi legali concreti. Tuttavia, distingue nettamente tra l'appropriazione illecita di personaggi specifici – che rappresenta la violazione più grave – e l'emulazione di uno stile grafico.

"Creare contenuti 'nello stile di' non è come utilizzare personaggi protetti da copyright," ha spiegato Straffi. "Credo sia difficile avere successo clonando semplicemente uno stile altrui, e comunque potrebbero emergere problemi legali." Riguardo alla possibilità che lo stile delle Winx venga imitato viralmente, magari per creare avatar sui social media, Straffi non si sentirebbe offeso: "Se non c'è violazione del copyright, delle storie, dei personaggi, la vedrei più come un gioco, quasi una celebrazione del fenomeno di costume che le Winx sono diventate, piuttosto che un'offesa."

Passando alla questione più ampia se l'IA sia una risorsa o una minaccia per un'azienda come Rainbow, Straffi non ha dubbi: la vede come una risorsa potenzialmente enorme, a patto che venga adeguatamente regolamentata. "Dobbiamo essere sempre avanti", ha ammesso, sottolineando la necessità di non restare indietro rispetto alla concorrenza nell'adozione di nuove tecnologie.

L'idea principale di Straffi è quella di utilizzare l'IA internamente, attingendo agli sterminati archivi digitali di Rainbow – terabyte di dati contenenti personaggi, scenografie, animazioni da centinaia di puntate – per creare contenuti aggiuntivi in modo più efficiente. "Abbiamo un bisogno continuo di creare cose nuove per i fan", ha detto, citando esempi come '44 Gatti' o aggiornamenti per le Winx. L'IA potrebbe aiutare a "rieditare e riciclare" asset esistenti per produrre velocemente materiale per piattaforme come YouTube, velocizzando processi che altrimenti richiederebbero di ripartire da zero.

Straffi ha tracciato un parallelo con l'introduzione dei computer e del software CGI decenni fa. Ricorda di essere stato tra i primi ad adottare macchine per la colorazione digitale, che trasformarono un lavoro manuale lungo e faticoso (colorare ogni singolo fotogramma) in un processo semi-automatico molto più rapido, seppur sempre supervisionato da operatori umani per correggere gli errori. Allo stesso modo, vede l'IA come uno strumento che può automatizzare parti del processo creativo, rendendolo più veloce ed efficiente.

Pur riconoscendo che l'IA potrebbe portare a una selezione maggiore in alcune professioni – citando scenografi (che già la usano per bozzetti in America) o doppiatori, e forse richiedendo meno personale per certi compiti – Straffi crede che figure chiave con visione e capacità di indirizzare lo strumento rimarranno fondamentali. Ha esteso la riflessione all'impatto generale sul mondo del lavoro, ipotizzando un futuro con meno necessità lavorative tradizionali, ma evidenziando anche la resilienza di settori come il turismo e l'ospitalità, specialmente in un paese come l'Italia, dove l'IA non può sostituire l'esperienza diretta.

La visione di Iginio Straffi sull'IA è pragmatica e orientata al futuro: uno strumento potente da integrare nel flusso di lavoro per ottimizzare la produzione e mantenere la competitività, rispettando però i confini del copyright e attendendo una necessaria regolamentazione.

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