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I Peccatori: L'Anima Nera del Mississippi tra Blues, Sangue e Redenzione.

Recensione I Peccatori: il film horror di Ryan Coogler con Michael B. Jordan. Un mix audace di vampiri, blues e dramma storico nel Sud USA. Da vedere.

Ryan Coogler torna all'originalità con un horror d'autore ambizioso e viscerale, elevato da un Michael B. Jordan monumentale nel doppio ruolo dei gemelli protagonisti. La Recensione di Luci sulla Scena Magazine.

[di Alex M. Salgado]


Dopo aver guidato franchise di successo planetario, Ryan Coogler ritorna alla scrittura e regia di un'opera profondamente personale con I Peccatori, uscito al cinema grazie a Warner Bros. il 17 aprile 2025. Abbandonando le strade conosciute, Coogler ci trasporta nel cuore pulsante e ferito del Mississippi del 1932, un'epoca segnata dalle brutali leggi Jim Crow. Qui, i fratelli gemelli Elijah "Smoke" ed Elias "Stack", interpretati da un magnifico Michael B. Jordan, cercano di lasciarsi alle spalle un passato turbolento per costruire un futuro migliore, aprendo un juke joint per la comunità afroamericana locale. Ma il loro sogno di rinascita si scontra presto con una doppia minaccia: l'orrore tangibile del razzismo incarnato dal Ku Klux Klan e un male ancestrale e soprannaturale che emerge dalle ombre, attratto dalle note potenti e quasi magiche del blues.

I Peccatori è un'opera audace, un amalgama potente di generi che Coogler orchestra con maestria. L'horror vampiresco si tinge delle sfumature del dramma storico, del thriller, del gangster movie e persino del Southern Gothic, creando un arazzo narrativo ricco e stratificato. La regia è vibrante, capace di creare un'atmosfera densa, quasi palpabile, immergendo lo spettatore in un mondo tanto affascinante quanto pericoloso. Coogler non teme di osare, costruendo una tensione che monta lentamente per poi esplodere in sequenze d'azione viscerali e cariche di significato.

GUARDA IL TRAILER ----> https://www.youtube.com/watch?v=_6T94P6zjEk

Al centro di questo vortice emotivo e stilistico brilla la performance straordinaria di Michael B. Jordan. Affrontando la sfida inedita del doppio ruolo, l'attore offre una prova maiuscola, differenziando con sottigliezza e intensità i due gemelli Smoke e Stack. La sua fisicità prorompente si sposa con una profonda introspezione, rendendo credibili le diverse sfaccettature dei fratelli: il tormento e il pragmatismo di Smoke, l'apparente spensieratezza e l'impulsività di Stack.Jordan incarna le contraddizioni del film, la lotta tra luce e ombra, passato e futuro, confermandosi interprete di rara potenza e sensibilità, capace di reggere sulle proprie spalle il peso emotivo della narrazione.

Il film è un'esperienza sensoriale completa, dove la splendida fotografia di Autumn Durald Arkapaw, esaltata dalla scelta di girare in formati come l'IMAX , si fonde con la colonna sonora avvolgente e fondamentale del due volte premio Oscar Ludwig Göransson. La musica blues, in particolare, non è semplice sottofondo ma anima pulsante del racconto, veicolo di dolore, speranza, identità e resistenza, evocando miti ancestrali e leggende come quella di Robert Johnson. Il cast di supporto, da Hailee Steinfeld a Delroy Lindo e Wunmi Mosaku, offre interpretazioni solide che arricchiscono ulteriormente il quadro.

Certo, l'ambizione di Coogler è tale che, in alcuni momenti, la narrazione rischia di apparire sovraccarica. La ricchezza di temi – il razzismo sistemico, la comunità, la spiritualità Hoodoo, la memoria storica – e la complessa architettura di generi potrebbero risultare dispersive per una parte del pubblico. Anche la durata considerevole e un ritmo che nella prima parte indugia forse eccessivamente nella costruzione del mondo potrebbero rappresentare un piccolo scoglio per chi cerca un horror più convenzionale e immediato.

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Tuttavia, questi aspetti non intaccano la potenza complessiva di I Peccatori. È un film che chiede allo spettatore di immergersi, di lasciarsi trasportare dalla sua corrente torbida e affascinante. Un'opera che, pur non priva di imperfezioni, conferma Ryan Coogler come uno degli autori più interessanti e coraggiosi del cinema contemporaneo, capace di utilizzare il linguaggio di genere per affrontare questioni profonde e urgenti. Ancorato da un Michael B. Jordan in stato di grazia, I Peccatori è un'esperienza cinematografica intensa, visivamente sontuosa e tematicamente stimolante, un grido potente che risuona a lungo dopo i titoli di coda.



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