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Fuochi d'artificio di Susanna Nicchiarelli: Avventura e Memoria nella Resistenza dei Ragazzi -

Fuochi d'artificio di Susanna Nicchiarelli: Avventura e Memoria nella Resistenza dei Ragazzi

Fuochi d'artificio: La Resistenza come un'Avventura per Crescere - La Nuova Serie Rai e la Conferenza Stampa


[di Alex M.Salgado]

Immaginate le Alpi piemontesi nel 1944. La guerra imperversa, ma per Marta, Davide, Sara e Marco, quattro amici tra i 12 e i 13 anni, c'è anche il desiderio irrefrenabile di crescere, di contare qualcosa. Stanchi di essere considerati solo bambini, scoprono che la loro età può essere un vantaggio: nessuno sospetterebbe di loro. Così, con l'incoscienza e il coraggio tipici della loro età, decidono di aiutare in segreto i partigiani, inventandosi l'identità del fantomatico "Sandokan". Tra ripide salite in bicicletta, messaggi da consegnare, pericoli reali e grandi prove di amicizia, questi ragazzi contribuiranno a modo loro alla vittoria della Resistenza e alla Liberazione.

Questa è la premessa di "Fuochi d'artificio", la nuova serie evento Rai diretta da Susanna Nicchiarelli, tratta dall'omonimo romanzo di Andrea Bouchard e prodotta da Fandango-Matrioska con Rai Fiction. In onda il 15, 22 e 25 aprile 2025 su Rai 1 (con anteprima dei primi due episodi su RaiPlay il 13 aprile), la serie arriva in occasione dell'80° anniversario della Liberazione. La regista Susanna Nicchiarelli racconta di essersi innamorata del libro di Bouchard per la sua capacità di essere "appassionante, avvincente, buffo e a tratti commovente", adatto a tutte le età. Ha visto nel progetto l'opportunità di colmare un vuoto: creare un racconto popolare e per famiglie sulla Resistenza, unendo avventura e temi profondi, nello spirito di classici come I Goonies, Stand by Me o il "Pinocchio" di Comencini. L'obiettivo è far riflettere sui valori fondanti della nostra società attraverso una storia piena di suspense, ambientata in una cornice montana suggestiva e con protagonisti adolescenti incredibilmente vicini a quelli di oggi, specialmente Marta, piccola di statura ma con una grande voglia di fare e un talento per inventare storie (e combinare guai).

GUARDA IL TRAILER ---> https://www.youtube.com/watch?v=Gl6__Y8l43M

La Conferenza Stampa: Le Voci dei Protagonisti

Durante la presentazione ufficiale della serie, produttori, regista e cast hanno condiviso dettagli e riflessioni sul progetto. Ripercorriamo i momenti salienti con le loro voci:

Ad aprire gli interventi è Domenico Procacci, produttore per Fandango, che illustra il coinvolgimento della sua casa di produzione:

Qual è la particolarità di questo progetto per Fandango? 

"È la prima volta che affrontiamo la Resistenza con un'ottica così centrata sui ragazzi. Di solito produciamo per un pubblico più adulto. Ero quasi preoccupato che fosse 'troppo per ragazzi', ma vedendo la reazione entusiasta dei giovani spettatori stamattina, sono felice che sia una serie per ragazzi, ma non solo per ragazzi. Sono anche grato a Rai per la libertà espressiva che ci ha concesso, senza forzarci in schemi rigidi."

Il microfono passa poi a Costanza Coldagelli, produttrice per Matrioska, che racconta come è nata l'idea:

Cosa ti ha spinto a voler produrre questo progetto tratto dal romanzo di Bouchard?

"Cercavo un prodotto adatto alla visione condivisa in famiglia, che avesse contenuti validi da trasmettere ai figli: amicizia, coraggio, difficoltà delle scelte, importanza della partecipazione. Il romanzo di Bouchard era perfetto. Ho trovato sintonia con Susanna Nicchiarelli, che sentiva la stessa esigenza di parlare ai ragazzi. L'unione con Fandango è stata poi fondamentale per realizzare il progetto."

È quindi il momento di ascoltare la regista, Susanna Nicchiarelli, cuore pulsante del progetto, che ne approfondisce la visione e le motivazioni:

Nelle note di regia hai scritto che mancava un racconto per immagini sulla Resistenza che fosse per tutti, capace di unire generazioni diverse.  

"Ho letto il romanzo con la mia famiglia e ci ha emozionato tutti, adulti e bambini, perché ha diversi livelli di lettura, come le cose migliori per ragazzi (penso a Stand by Me). Ci si ritrova tutti. Mancava un prodotto popolare sulla Resistenza che fosse così trasversale. È importante per la memoria storica, fondamentale per il futuro, ma anche perché la Resistenza è simbolo di lotta per valori universali: libertà, democrazia, pace. Celebriamo 80 anni di pace e democrazia grazie a quei sacrifici."

Durante la presentazione al Bif&est a Bari davanti ad una sala piena di studenti hai sostenuto che "la Resistenza è stato un modo per uscire dall'odio". Cosa intendevi? 

"Gli italiani erano stanchi della guerra, del regime, dell'odio, della mancanza di libertà. La Resistenza è stata la costruzione della pace. Il titolo 'Fuochi d'artificio' celebra proprio la Liberazione. Sono felice che l'ultima puntata vada in onda il 25 aprile. L'evento con le scuole di stamattina, con adesione spontanea da tutta Italia, è stato significativo. Il mio sogno è vedere nonni, genitori e figli guardare insieme questa serie."

La serie sottolinea la possibilità di difendere libertà e giustizia senza violenza. Pensi che possa essere d'ispirazione oggi, in un periodo di guerre e riarmo? E ti piacerebbe che, anche grazie a questa serie, il 25 aprile diventasse un'occasione per definirsi tutti antifascisti, superando certi tabù? 

"C'è una scena in cui Marta chiede al fratello maggiore se, finita la guerra, non ci saranno più fucili. Lui la prende un po' in giro, ma lei è seria. La sua domanda è sacrosanta: si combatte perché non si combatta più. Questa è stata la Resistenza. Il personaggio di Vittorio insegna che ci sono altri modi di lottare (sabotaggi, scioperi). È fondamentale ricordare questo: combattere per la libertà quando necessario, ma sempre per costruire la pace. A questo serve ricordare la Resistenza. E sì, il 25 aprile è la festa di tutti, celebra la nostra Repubblica democratica e antifascista. La serie si chiude con 'Viva l'Italia' di De Gregori, che celebra l'Italia liberata e antifascista."

Hai dovuto spiegare il contesto storico ai giovani attori o erano già consapevoli? Risposta: 

"I ragazzi sapevano perfettamente l'importanza di ciò che stavamo facendo. A scuola si studia, si celebra il 25 aprile. Erano consapevoli della necessità di questo racconto, pur vivendolo anche come un gioco e un'avventura. Non sottovalutiamo i giovani. Inoltre, nel racconto c'è anche spazio per l'umanità del nemico, grazie al personaggio del tenente tedesco presente nel romanzo di Bouchard, un uomo tragico coinvolto in una guerra non sua, con cui Marta stabilisce un rapporto complesso."

La parola passa poi alla giovanissima protagonista, Anna Losano, che nella serie dà volto e voce a Marta:

Come hai lavorato con Susanna per costruire il personaggio di Marta, la protagonista e un po' la capobanda? 

"Susanna ci ha lasciato molta libertà di mettere noi stessi nei personaggi, senza darci rigide indicazioni recitative. Essendo la mia prima esperienza, è stata una fortuna poter essere me stessa in un personaggio che sento vicino. Ho lavorato benissimo con tutto il cast, persone meravigliose che mi hanno insegnato tanto."

Interviene un volto noto e molto amato dal pubblico, Carla Signoris, che nella serie interpreta la nonna di Marta, un personaggio chiave:

C'è una scena molto intensa, quella dei fagiolini, in cui la tua Nonna si apre con la nipote Marta. Ce la racconti? 

"È stata forse la scena più toccante. Questa nonna appare dura, rigida, severa, ma ha un motivo: il nazifascismo le ha ucciso un figlio. In quel momento, per la prima volta, spiega alla nipote la sua paura per loro, percependo il pericolo delle loro azioni. Ma è anche una nonna combattente: quando capisce cosa stanno facendo i ragazzi, si schiera con loro insieme al nonno (Bebo Storti). È stato interessante interpretare un ruolo così 'duro', diverso dal mio solito. Lavorare con Anna è stato bello, c'era ascolto reciproco, che porta verità alla recitazione."

Alla Signoris viene poi posta una domanda che lega la serie all'attualità politica e sociale:

Viviamo un periodo complesso, con l'avanzata delle destre in Europa e un riarmo generale, ma vediamo anche ragazzi che applaudono una partigiana e inneggiano alla pace. Che idea si è fatta di questo momento? 

"L'Italia è una repubblica antifascista. Essere antifascisti non è un'opinione, è legge, dovremmo darlo per scontato. Che i ragazzi si emozionino per questa serie è un segno di speranza. Dobbiamo tenerli informati, ricordare loro cosa è successo. Penso ai racconti di mia madre o mia suocera, a gesti apparentemente piccoli ma eroici fatti durante la guerra. È bene che i ragazzi sappiano che non è solo fiction, è storia vera. Persone hanno dato la vita per la nostra libertà. È obbligatorio far vedere queste cose. Spero davvero che la vedano tre generazioni insieme sul divano."


È il turno di Luca Charles Brucini, che nella serie interpreta Davide, il fratello maggiore di Marta:

Interpreti Davide, il fratello maggiore di Marta. È stato difficile interpretare questo ruolo un po' severo, frustrato per non essere lui il "fratello grande" partigiano? 

"Il ruolo severo no, onestamente. Ho due sorelle, mi sono basato molto su quel rapporto. A volte risulta antipatico, ma credo che l'antipatia nasca comunque dall'amore per la sorella."

Viene poi chiesto un commento collettivo ad altri tre attori importanti nel racconto: Carlotta Dosi (Sara), Lorenzo Enrico (Marco) e Francesco Centorame (Vittorio):

Carlotta Dosi: "Sara è l'amica matura e più timorosa rispetto a Marta, cerca di proteggerla. Ma anche lei compie un'evoluzione, diventando una combattente quando capisce che la pace, se vincono i nazisti, potrebbe essere peggio della guerra. Mi rivedo in lei, sono maturata anch'io con questa esperienza." 

Lorenzo Enrico: "Marco è inizialmente più timido, tratta Marta con delicatezza, ma poi il rapporto diventa più vero. Ho cercato di rivivere le emozioni dei miei 13 anni – primi amori, amicizie – calandole in quel contesto storico. È stata un'esperienza surreale." 

Francesco Centorame: "Sono ancora emozionato ripensando all'evento con le scuole. Lavorare con Susanna e i ragazzi è stato bellissimo. Vittorio è un chimico che smette di studiare per la guerra, appassionato di politica. La sua idea di combattere senza violenza, con l'intelligenza e il sabotaggio, mi ha colpito molto. È un modo di lottare a cui non si pensa istintivamente."

"Fuochi d'artificio" si propone come un ponte tra generazioni, unendo l'avventura alla riflessione storica e civile. Un'occasione preziosa per ricordare le radici della nostra democrazia e celebrare la libertà, attraverso lo sguardo fresco e coraggioso dei suoi giovani protagonisti. L'appuntamento è su Rai 1 il 15, 22 e 25 aprile 2025, e in anteprima su RaiPlay dal 13 aprile.

CAST ARTISTICO 

Marta Anna Losano

Davide Luca Charles Brucini

Sara Carlotta Dosi 

Marco Lorenzo Enrico 

Nonna di Marta Carla Signoris

Nonno di Marta Bebo Storti 

Matteo Gabriele Graham Gasco 

Stefano Bertin Alessandro Tedeschi

Nene Barbara Ronchi

Vittorio Francesco Centorame

Tenente Klaus David Paryla 

Marcella Cristina Pasino

Mamma di Sara  Iris Fusetti 

Sergio Bottero Fabrizio Coniglio

Denis Bottero Christian Dei 

Gian Maria Bruno Orlando

Drago Matteo Josè Vercelli

Emilio Davide Lorino 

Prof.ssa Giraudo Elena Arvigo

Riccardo Nicolai Selikosvky

Comandante Libero Paolo Briguglia

CAST TECNICO 

REGIA Susanna Nicchiarelli 

SOGGETTO Marianna Cappi, Susanna Nicchiarelli  con la collaborazione di Andrea Bouchard 

SCENEGGIATURA Marianna Cappi, Susanna Nicchiarelli  con la collaborazione di Andrea Bouchard 

TRATTO DAL ROMANZO “Fuochi d’Artificio” di Andrea Bouchard edito da Adriano Salani Editore 

DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA Francesco Di Giacomo

SCENOGRAFIA Marc’ Antonio Brandolini

COSTUMI Valentina Monticelli

MONTAGGIO Stefano Cravero

MUSICHE Nicola Tescari

CASTING Francesca Borromeo, Valeria Miranda 

AIUTO REGIA Daniela Baldasarre 

FONICO Mirko Guerra

ORGANIZZATORE GENERALE Giorgio Innocenti

DIRETTORE DI PRODUZIONE Arianna Trono

PRODUTTORE ESECUTIVO Attilio Moro 

PRODUTTRICE DELEGATA FANDANGO Laura Buffoni 

PRODUTTRICI RAI Francesca Tura, Andreana Saint Amour Di Chanaz 

PRODUZIONE Domenico Procacci, Laura Paolucci per Fandango, Costanza Coldagelli per Matrioska In collaborazione con Rai Fiction      


        

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