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Trento Film Festival 73: Obiettivo Montagna tra Cinema e Cultura

La 73ª ed. del Trento Film Festival (25 Apr-4 Mag): 126 film su montagna, alpinismo, ambiente. Focus Argentina e ghiacciai. Ospiti e anteprime.

Manifesto del 73esimo Trento Film Festival-Sebastiao Salgado

 [di Alex M. Salgado]

La 73ª edizione del Trento Film Festival si appresta a trasformare nuovamente Trento nella capitale mondiale della cultura di montagna, dal 25 aprile al 4 maggio. Quest'anno, sotto il motto "uno sguardo libero sulle montagne del mondo", l'evento si propone come un crocevia di dialogo, confronto e contaminazioni culturali, offrendo un programma vasto e articolato che comprende ben 126 film e 165 eventi collaterali. A questi si aggiunge l'importante sezione T4Future, con oltre 100 appuntamenti pensati per le nuove generazioni, focalizzati sull'educazione all'immagine, lo sviluppo sostenibile e la cittadinanza attiva, in collaborazione con enti del territorio e nell'ambito di piani nazionali promossi dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell'Istruzione e del Merito. Più che una semplice rassegna cinematografica, il festival si pone come una preziosa occasione per "alzare lo sguardo", come afferma il presidente Mauro Leveghi, per analizzare lucidamente il presente complesso delle "terre alte" del pianeta, identificandone sofferenze e potenzialità, elementi di crisi e possibili soluzioni, nel tentativo collettivo di immaginarne il futuro. Questa vocazione trova un'eco particolare nell'attuale Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai voluto dall'ONU: questi "giganti fragili" saranno protagonisti non solo attraverso la potente immagine del manifesto firmata da Sebastião Salgado, ma anche tramite film dedicati e momenti di riflessione che invitano a una presa di coscienza e all'adozione di una necessaria "cultura del limite". La direttrice Luana Bisesti sottolinea la volontà del festival di abbracciare le dualità – speranza e sfiducia, denuncia e proposta – fornendo al pubblico tutti gli elementi utili per analizzare il nostro tempo, piuttosto che risposte preconfezionate. Sostenuto da partner fondamentali come il Club Alpino Italiano, che lo considera il più importante e atteso evento cinematografico di montagna al mondo, e il Comune di Trento, il festival utilizza il cinema e la letteratura come strumenti privilegiati per diffondere conoscenza e rispetto per l'ambiente montano.

Vingt Dieux di Louise Courvoisier

Il cuore pulsante della manifestazione è il suo programma cinematografico, curato da Mauro Gervasini, che quest'anno evidenzia una "varietà espressiva mai ampia come oggi" nel raccontare le storie d'altitudine. I 126 film selezionati, tra cui spiccano 31 anteprime internazionali (16 mondiali) e 77 italiane, spaziano attraverso una molteplicità di linguaggi e generi: dal documentario di ricerca a quello didattico, dall'animazione alla fiction dei cortometraggi, dall'esplorazione sportiva estrema all'alpinismo più classico. Il prestigioso Concorso Internazionale presenta 22 opere (12 lungometraggi e 10 corti) da 16 paesi diversi, con una significativa metà dei film diretti da donne, offrendo uno spaccato globale e sfaccettato che sfida le classificazioni e interroga sul senso del limite. La sezione Alp&Ism, con un record di 27 titoli, testimonia l'inesauribile desiderio di confrontarsi con la verticalità, raccontando imprese di atleti affermati come Sophie Lavaud, Matteo Della Bordella, Alex Honnold e Federica Mingolla, ma anche storie di ritorno al passato, di accessibilità e di superamento di limiti fisici e mentali. Terre Alte si addentra nelle dinamiche umane e sociali delle aree montane, affrontando con sguardo d'autore temi cruciali come il cambiamento climatico, lo spopolamento, il ritorno dei grandi carnivori, la rielaborazione delle economie locali e la lotta per l'identità e la sopravvivenza. Orizzonti Vicini continua a dare spazio alle produzioni e alle storie del Trentino-Alto Adige, mentre le Proiezioni Speciali esplorano territori di frontiera tra linguaggi diversi, con un focus sulla crisi dei ghiacciai e un omaggio cinefilo per i 50 anni di "Assassinio sull'Eiger" di Clint Eastwood. Un'attenzione particolare è riservata alla sezione Destinazione... Argentina, che esplora i profondi legami storici, culturali ed alpinistici tra il Trentino e il paese sudamericano attraverso film – come il restaurato "Silêncio Branco" del 1960 – eventi, seminari e persino un concerto di cumbia in occasione della Festa della Liberazione.

Dal 25 aprile al 4 maggio, 126 film e numerosi ospiti esplorano le terre alte del mondo e le loro sfide.

Tra gli appuntamenti cinematografici da non perdere, l'apertura è affidata a "Mar de Molada" di Marco Segato, che documenta l'omonimo progetto teatrale di Marco Paolini volto a legare montagna e mare, mentre la chiusura vedrà l'anteprima italiana del film francese "Vingt Dieux! (Holy Cow)" di Louise Courvoisier. Il tema dei ghiacciai è esplorato in opere come "L'unico Superstite" di Stefano Floreanini, Giuseppe Tringali e Marco Veluscek, sulla tenace resistenza dell'ultimo ghiacciaio friulano, e "

Giovanni Storti in "Tra Natura e Quota"
Il canto del ghiaccio-Capitolo 1: L'Estate del Làres" di Stefano Collizzolli e Paolo Ghisu, un ascolto suggestivo della Vedretta del Làres in Adamello. Grande attesa circonda la presentazione di "K2 - Deer Grosse Street - La grande controversia" di Reinhold Messner, che riapre la discussione sulla storica prima ascensione italiana e sulla figura di Walter Bonatti. La formula di successo dei Cincontri favorirà il dialogo diretto tra pubblico e autori, con serate dedicate a film come "Tra natura e quota-Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane" di Manuel Zarpellon e Giorgia Lorenzato, alla presenza di Giovanni Storti, e "Mauro Corona. La mia vita finché capita", con lo stesso Corona in dialogo con Davide Van De Sfroos. Il programma eventi si arricchisce ulteriormente con serate tematiche: un'esplorazione degli oltre 120 anni di storia alpinistica sulla parete Sud della Marmolada; un confronto tra giovani alpinisti emergenti sul tema del limite in "Enigma VI grado"; un incontro con Don Luigi Ciotti sulla figura e l'eredità di Pier Giorgio Frassati; la cerimonia del Premio ITAS del Libro di Montagna con Mario Calabresi, che rifletterà sull'evoluzione della cultura e della letteratura; e la serata "Il ragno e il cowboy", un commovente tributo alle vite indimenticabili di Cesare Maestri e Rolly Marchi.

A rendere unica l'atmosfera del festival contribuirà la presenza di un parterre di ospiti di altissimo profilo. Il mondo dell'alpinismo e dell'avventura sarà rappresentato da figure di spicco come Matteo Della Bordella, pronto a raccontare le sue esplorazioni tra Groenlandia e Patagonia, Hervé Barmasse, che guiderà un viaggio in Argentina insieme a Camila Raznovich, l'eclettico Sean Villanueva O'Driscoll, membro della Giuria internazionale e vincitore del Piolet d'Or, e leggende come Maurizio "Manolo" Zanolla e Alessandro Gogna, accanto a talenti come Federica Mingolla.  Personalità come Margherita Granbassi e Camila Raznovich guideranno alcuni degli incontri. 

Come ogni anno, anche in questa edizione il Trento Film Festival organizza, ospita o promuove molte mostre, per raccontare la montagna attraverso lo sguardo di artiste e artisti.  Tra gli appuntamenti più importanti e attesi di questa edizione del Festival c’è quello con Sebastião Salgado, Ghiacciai. Nell’Anno Internazionale della Conservazione dei Ghiacciai, Sebastião Salgado porta in Trentino un’esposizione inedita sui ghiacciai mondiali. Una mostra diffusa, tra Trento e Rovereto, che si compone di due sezioni complementari: una, più scientifica, allestita al MUSE e una, più artistica, esposta al Mart.

Questa convergenza di esperienze e prospettive promette di fare della 73ª edizione del Trento Film Festival un'intensa e stimolante celebrazione delle montagne e delle culture del mondo.

 

La Giuria internazionale del Concorso, che assegnerà le Genziane d’oro e d’argento, è composta dall’attrice Selene Caramazza, dal filmmaker e avventuriero Michael Dillon,  dalla giornalista e critico cinematografico Beatrice Fiorentino, dalla regista argentina Celina Murga e dall’alpinistaSean Villanueva O'Driscoll.

 

Il programma completo è disponibile da oggi su www.trentofestival.it .

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