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Picasso lo Straniero a Roma: Guida Completa alla Mostra Imperdibile di Palazzo Cipolla

Scopri "Picasso lo Straniero" a Roma, Palazzo Cipolla (27 Feb-29 Giu 2025). Oltre 100 opere esplorano l'artista come immigrato. Guida completa.

[di Mina Jane]

Il panorama culturale romano accoglie un evento di eccezionale rilievo nel 2025: la mostra "Picasso lo straniero". Dopo aver affascinato il pubblico a Milano, presso Palazzo Reale, e a Mantova, negli spazi di Palazzo Te, questa importante esposizione è approdata finalmente nella Capitale, portando con sé una narrazione potente e una selezione di opere straordinarie. La tappa romana non è una semplice replica, ma si presenta arricchita e pensata specificamente per il contesto della città, con un nucleo di lavori inediti e un focus particolare su momenti chiave del rapporto tra l'artista e l'Italia.

La prestigiosa sede scelta per ospitare questo appuntamento imperdibile è Palazzo Cipolla, noto polo espositivo gestito dalla Fondazione Roma e situato nel cuore pulsante della città, in Via del Corso 320. La collocazione in una delle vie più celebri e frequentate di Roma non è casuale: sottolinea l'importanza attribuita all'evento e mira a renderlo accessibile a un pubblico vasto e variegato, composto da cittadini, appassionati d'arte e turisti internazionali. La mostra sarà visitabile fino al 29 giugno 2025, offrendo diversi mesi per immergersi nell'universo picassiano.

Il titolo stesso, "Picasso lo straniero", è una dichiarazione programmatica che anticipa il cuore tematico dell'esposizione. Lungi dall'essere una tradizionale retrospettiva, la mostra si concentra su un aspetto cruciale e spesso sottovalutato della biografia dell'artista: la sua condizione di immigrato, di "straniero" in quella Francia che fu la sua patria d'elezione per gran parte della vita, ma che non gli concesse mai la cittadinanza. Questa chiave di lettura inedita promette di gettare nuova luce sulla sua complessa personalità e sulla genesi della sua arte rivoluzionaria, suggerendo come proprio la sua esperienza di "outsider" possa averne alimentato la straordinaria forza creativa e la capacità di sfidare ogni convenzione.

Il Cuore della Mostra: L'Artista Oltre i Confini, Tra Esilio e Rivoluzione

"Picasso lo straniero" scava in profondità nell'esperienza esistenziale e artistica di Pablo Picasso, analizzando come la sua identità si sia formata e la sua arte si sia evoluta nella peculiare condizione di immigrato in Francia. Arrivato a Parigi nel 1900, giovane e senza conoscere una parola di francese, Picasso visse per decenni nel paese transalpino, diventandone una figura artistica centrale e di fama mondiale. Eppure, rimase per sempre uno "straniero" agli occhi delle istituzioni e di parte della società. La mostra documenta le difficoltà incontrate, culminate nel rifiuto della sua richiesta di cittadinanza nel 1940 e persino nella sorveglianza da parte della polizia francese, che già nel 1901 lo aveva etichettato come un "anarchico sotto sorveglianza". Lungi dal soccombere a queste avversità, Picasso trasformò la sua condizione di "outsider" in un potente motore creativo, una lente attraverso cui osservare il mondo e una spinta a sovvertire costantemente le regole dell'arte e a sfidare le convenzioni sociali.

L'originalità e il rigore di questa prospettiva derivano dalla visione di Annie Cohen-Solal, ideatrice e curatrice della mostra. Stimata storica e scrittrice, Cohen-Solal ha dedicato anni di ricerca a questo specifico aspetto della vita dell'artista, culminati nella pubblicazione della biografia "Picasso. Une vie d'étranger" (tradotta in italiano da Marsilio Editori), insignita del prestigioso Prix Femina Essai nel 2021. La mostra è, di fatto, la trasposizione visiva di questa approfondita indagine storiografica. Come afferma la stessa curatrice, parlando del "paradosso Picasso": 

"Pochi sanno che il pittore non è mai diventato cittadino francese e addirittura nel 1901 venne bollato dalla polizia come 'anarchico sotto sorveglianza'. Eppure, nonostante le difficoltà, le umiliazioni, i rifiuti e le varie battute d'arresto che Picasso dovette subire al suo arrivo in una Francia xenofoba [...], l'artista andò avanti, costruendo ostinatamente la sua opera." 

Fondamentale è stata la collaborazione con Johan Popelard e il Musée national Picasso-Paris, che non solo garantisce l'autorevolezza scientifica del progetto ma anche l'accesso a prestiti di opere chiave dalla più importante collezione picassiana al mondo.

Un capitolo particolarmente significativo, messo in risalto soprattutto nella tappa romana, è dedicato alla cosiddetta "Primavera Romana" del 1917. In quell'anno, Picasso soggiornò nella Città Eterna, lavorando a stretto contatto con figure di spicco della scena culturale internazionale come Jean Cocteau, Erik Satie, Serge de Diaghilev e i suoi Ballets Russes. Questo periodo è interpretato dalla curatrice come un momento cruciale di "rinascita" per l'artista "straniero", una fase di rinnovata creatività e ispirazione dopo le difficoltà incontrate in Francia, inclusa la traumatica confisca delle sue opere cubiste da parte del governo francese nel dicembre 1914. Fu anche a Roma che Picasso incontrò la ballerina russa Olga Khokhlova, che sarebbe diventata la sua prima moglie. L'enfasi su questo episodio specificamente per la mostra romana crea un ponte tra la narrazione universale dello "straniero" e la storia culturale della città ospitante, offrendo al pubblico locale una connessione più profonda e contenuti inediti rispetto alle precedenti edizioni.

La mostra, tuttavia, non si limita a una ricostruzione storica. Invita potentemente a riflettere sulla rilevanza contemporanea dell'esperienza di Picasso. Come sottolinea la curatrice, la vicenda dell'emarginazione subita dall'artista risuona con il "sistematico rifiuto dell'altro" che ancora oggi caratterizza le nostre società. La capacità di Picasso di resistere alle avversità e di continuare a creare con incrollabile determinazione lo rende, in un certo senso, "un nostro contemporaneo". L'esposizione diventa così uno specchio per interrogarsi su temi quanto mai attuali come l'immigrazione, la costruzione dell'identità, il significato di appartenenza e le dinamiche di inclusione ed esclusione nel mondo globalizzato.

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Capolavori in Esposizione: Un Dialogo tra Arte, Vita e Materia

Il percorso espositivo si snoda attraverso oltre cento opere, offrendo una panoramica ricca e articolata della produzione di Picasso. La selezione non si limita ai celebri dipinti, ma abbraccia l'intera gamma espressiva dell'artista, includendo disegni, sculture, ceramiche, affiancati da preziosi documenti d'archivio, fotografie e lettere. Questa varietà permette di apprezzare la poliedricità del genio picassiano, non solo come pittore ma come artista totale, capace di plasmare la materia in forme sempre nuove. L'inclusione dei materiali documentari è particolarmente significativa in una mostra dal taglio così biografico: essi forniscono un contesto storico e personale indispensabile, danno voce all'uomo Picasso e offrono testimonianze dirette della sua condizione di "straniero".

La straordinaria qualità della mostra è garantita dai prestiti concessi da alcune delle più importanti istituzioni museali e collezioni private a livello internazionale. Il Musée National Picasso-Paris figura come prestatore principale, assicurando la presenza di capolavori fondamentali. Accanto ad esso, contribuiscono istituzioni come il Palais de la Porte Dorée (sede del Musée national de l'histoire de l'immigration di Parigi, una scelta che rafforza ulteriormente il tema centrale), il Museu Picasso di Barcellona, il Musée Picasso di Antibes, il Musée Magnelli – Musée de la Céramique di Vallauris, oltre a significative e storiche collezioni private europee. Ottenere prestiti da queste realtà testimonia il calibro e la rilevanza scientifica del progetto espositivo.

Particolare interesse suscitano le opere inedite o raramente visibili, selezionate appositamente dalla curatrice per arricchire la tappa romana. Tra queste, spiccano due lavori mai esposti prima in Italia: "Bosco su un versante montano", risalente al 1899 e proveniente dal Museu Picasso di Barcellona, e "Al Ristorante" del 1900, da una collezione privata. Questi dipinti offrono uno sguardo sulla formazione giovanile dell'artista, tra la Spagna e l'arrivo a Parigi.

Di grande impatto è anche il disegno preparatorio per la celebre scultura "L'uomo con la pecora" (1942). Quest'opera, realizzata durante l'occupazione nazista della Francia, è interpretata come una potente risposta all'estetica del regime: mentre l'arte nazista glorificava l'"uomo nuovo" idealizzato, Picasso sceglie di rappresentare la fragilità e la vulnerabilità, schierandosi simbolicamente dalla parte degli oppressi. Un gesto di resistenza artistica e politica che assume un significato ancora più profondo se si considera che Picasso donerà la versione in bronzo della scultura al comune di Vallauris nel 1950, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria.

Altri pezzi notevoli includono il bellissimo foulard realizzato per il Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti per la Pace, tenutosi a Berlino nel 1951, che raffigura quattro volti di colori diversi che racchiudono una colomba, simbolo universale di pace. Un messaggio quanto mai attuale. Sono inoltre presenti opere iconiche citate nelle fonti, come "Adolescent" (1969), "Villaggio mediterraneo (Mougins)" (1937), "L'Ombre" (1953) e "Dona asseguda" (Donna seduta, 1917). La presenza di questi lavori, alcuni dei quali carichi di valenze politiche e sociali, non solo arricchisce il percorso artistico ma si allinea perfettamente con il tema centrale della mostra, mostrando un Picasso impegnato e consapevole del suo ruolo nel mondo.

Guida Pratica alla Visita

Per pianificare al meglio la visita alla mostra "Picasso lo straniero", ecco tutte le informazioni pratiche necessarie.

Dove e Quando:

  • Sede: Palazzo Cipolla (Museo del Corso - Polo Museale)
  • Indirizzo: Via del Corso, 320 – 00186 Roma (RM)
  • Periodo: Dal 27 febbraio 2025 al 29 giugno 2025 
  • Orari di Apertura: Gli orari di accesso alla mostra variano durante la settimana e prevedono aperture speciali in occasione di festività. Si consiglia di verificare sempre sul sito ufficiale prima della visita. La biglietteria chiude sempre un'ora prima dell'orario di chiusura della mostra.
  • Sito Web: museodelcorso.com


 

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